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Cronaca Roma

Sono tornate le “occupazioni” dei licei a Roma e i danni sono ingenti: chi pagherà ora?

Nella Capitale nell’ultima settimana sono arrivate le cosiddette “occupazioni”, con una mobilitazione di massa, infatti, sono decine gli istituti che hanno visto interrompere le attività didattiche

Il blitz è arrivato nella notte con una tempistica che sembra studiata a tavolino, tra le due e l’alba al Virgilio, al Righi, al Manara, all’Archimede, all’Aristofane, al Tasso, al Mamiani, al Morgagni e al Vittoria Colonna, centinaia di studenti hanno invaso le aule e bloccato i cancelli perché nessuno potesse entrare al suono della prima campanella. Le occupazioni sono tornate per far sentire la propria protesta nei licei romani e nonostante siano alle porte le vacanze natalizie, da lunedì scorso molti istituti sono congelati nelle attività didattiche.

Sono tornate le occupazioni nei licei romani – Roma.Cityrumors.it –

 

Organizzare le occupazioni rivendicando generici diritti al miglioramento della scuola, ma calpestandoli con i reali comportamenti, è indice di assoluta incoerenza da parte di chi ne è organizzatore: e non solo non si producono miglioramenti, ma molto spesso si ritrovano, dopo le occupazioni, devastazione e distruzione, con necessità di spesa di decine e decine di migliaia di euro per ripristinare la situazione antecedente alla protesta.

A Roma dilaga la protesta

Immancabili come ogni anno sono arrivate le proteste degli studenti nei licei romani e almeno dieci istituti nel territorio capitolino sono alle prese con le famigerate “occupazioni”. Una vera e propria mobilitazione di massa da parte degli studenti romani che sembra pianificata a tavolino per le modalità con la quale è stata messa in atto. A iniziare i primi passi dell’occupazione studentesca, nei giorni scorsi, sono stati i licei Ripetta e Giorgi Woolf, con fumogeni, manifesti e bandiere della Palestina e quelle colorate della Pace sventolanti. Seguiti a breve giro di posta da altri istituti, una dozzina, con un’occupazione in contemporanea nella notte tra il 4 e il 5 dicembre. La maggior parte degli storici licei romani sono quindi alle prese con la protesta degli studenti che di fatto ha fermato la normale didattica, nonostante si stiano avvicinando le vacanze natalizie. Una protesta, a sentire i comitati studenteschi, nata per rivendicare una migliore gestione del sistema scolastico da parte dell’attuale governo. 

Ingenti i danni nelle scuole – Roma.Cityrumors.it –

 

Ma il fronte non è compatto

Ma questa volta il fronte degli studenti non è compatto come altri anni e anche l’associazione nazionale dei dirigenti pubblici ha tenuto a precisare il proprio dissenso pur rispettando la libertà di protestare degli studenti. “In riferimento alle occupazioni degli istituti scolastici che si stanno verificando in questi giorni non possiamo non esprimere il nostro pieno dissenso per un’azione che sa di rito stanco e inconcludente, che lede il diritto allo studio della maggior parte degli studenti non aderenti e che si configura inoltre come interruzione di pubblico servizio”, ha scritto in una nota l’ANP. Così come la decisone storica presa da alcuni dei licei più in vista nella protesta che, con delle circolari condivise con il collegio docenti e il consiglio d’istituto, hanno deciso che tutti gli eventuali danni, che ogni volta si conteggiano al termine delle proteste, saranno a carico dei genitori degli stessi studenti protagonisti dell’occupazione. Danni che, secondo una prima stima fatta a una settimana dall’inizio dell’autogestione, arrivano già a 150 mila euro. Gli oltranzisti delle proteste hanno già annunciato che resteranno barricati dentro gli istituti almeno fino al 15 dicembre prossimo, mentre i dirigenti scolastici, dove la protesta ha avuto termine, chiedono la protezione delle forze dell’ordine per impedire che nella notte possono verificarsi nuovi raid.