HomeRubavano agli anziani con la truffa del “finto nipote”, poi la svolta
Cronaca Roma
Rubavano agli anziani con la truffa del “finto nipote”, poi la svolta
Ci sono caduti in tanti, venivano raggirati dal punto di vista emotivo: qualcuno però ha tirato troppo la corda
La loro esperienza nel crimine non è stata sufficiente. Una coppia di truffatori è finita in manette, arrestata dai carabinieri in due diverse operazioni. L’accusa nei loro confronti è di aver ingannato decine di anziani con il classico schema del “finto nipote” o “finto avvocato”.
Approfittando dell’affetto e della vulnerabilità delle vittime, i due convincevano i malcapitati a pagare somme ingenti per “salvare” i loro cari da situazioni legali inesistenti, raccogliendo alla fine un bottino da mezzo milione di euro. L’imbroglio è proseguito fino a quando una delle vittime, esasperata, ha deciso di denunciare, avviando le indagini e portando i carabinieri sulle tracce dei responsabili.
L’inchiesta su questo ingente giro di truffe è iniziata a gennaio 2023, in seguito alla prima denuncia. La ricerca degli autori ha portato all’arresto di due uomini, entrambi campani. Il primo, un 54enne originario di Giugliano in Campania, risponde ora di truffa aggravata, furto in abitazione, utilizzo fraudolento di carte di credito e quattro episodi di estorsione, avvenuti tra gennaio e marzo, principalmente a Roma, ai danni di 19 anziani.
Il secondo, un 25enne napoletano, si trova agli arresti domiciliari e deve rispondere di 42 truffe, commesse tra Roma, Napoli, Salerno, Viterbo e Caserta.
Il metodo della “finta emergenza”
I truffatori colpivano soprattutto puntando sull’effetto emotivo. Fingendosi un nipote o un avvocato, chiamavano gli anziani raccontando loro di un parente coinvolto in un incidente o in una causa legale urgente, chiedendo soldi per evitare guai peggiori.
La minaccia del carcere o di pesanti problemi legali instillava il panico nelle vittime, spingendole a versare i soldi richiesti senza troppi dubbi. Si tratta di tecniche purtroppo già note, che fanno leva sull’empatia e il senso di protezione dei familiari, ma che continuano a mietere vittime.
Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno arrestato tre persone in flagranza di reato e, su ordine della procura, perquisito l’abitazione di uno dei sospettati. Nell’appartamento sono stati trovati contatti telefonici con numeri da tutta Italia, cellulari usati per le chiamate truffaldine e circa diecimila euro in contanti.
Gli elementi raccolti hanno permesso di quantificare il giro d’affari, stimato complessivamente intorno ai 500.000 euro. Un’operazione che ha fatto luce su un giro ben oliato e ramificato di inganni ai danni dei più vulnerabili. Sperando che questo colpo possa mettere fine una volta per tutte a questa pratica fin troppo diffusa.
Giornalista, scrittore, amante della lettura. Mi piace scrivere di ogni cosa, diversificare gli interessi, ma tendenzialmente mi occupo di sport da 20 anni, collaborando anche con Repubblica, FOXSports, Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Millimetro e molto altro ancora.