La Capitale si conferma in testa ad una classifica stilata da Polizia di Stato, Carabinieri e Finanza: ecco di cosa si tratta
Un pessimo record per la Capitale. I dati pubblicati dalla Polizia di Stato, dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, fanno emergere uno scenario devastante all’interno della città eterna. Una fotografia (purtroppo veritiera) dello stato in cui versa la città, sempre più in mano a spacciatori, pusher e narcotrafficanti. Roma si conferma uno dei fortini dello spaccio.
La Capitale è al primo posto tra le città con il maggior numero di spacciatori in azioni, staccando (nettamente) Milano, Napoli e Bari, che seguono a distanza. La conferma arriva da numero degli arresti effettuati nel 2022 dagli agenti delle forze dell’ordine. A finire in carcere sono stati infatti 2.115 spacciatori, mentre sono state sequestrate più di sette tonnellate di sostanze stupefacenti. Nelle piazze spaccio di cocaina, lo stupefacente che nei Paesi produttori costa 3.500 dollari al kg, ciascun grammo di “polvere bianca” viene venduto a 80 euro.
Nella capitale si è diffuso maggiormente un modello di spaccio, importato negli anni ottanta dal clan Moccia. Si tratta del famigerato “modello Lauro” (in onore del clan omonimo che lo ha reso famoso a Scampia, in Campania). Nel Lazio, come detto, questo modello si è sviluppato a metà degli anni ottanta, in alcuni quartieri, come Tor Bella Monaca, San Basilio, Quarticciolo, Primavalle ed Ostia. E’ in queste zone che si sono registrati i numeri più alti di arresti da parte delle forze dell’ordine. E’ qui, dove la Direzione Distrettuale Antimafia ha messo a segno negli ultimi anni numerose inchieste. Per sconfiggere il fenomeno, che sembra inarrestabile, le forze di Polizia hanno fatto scendere in campo gli “under cover”, gli agenti sotto copertura che si infiltrano nelle organizzazioni di narcos “de noantri”, che hanno “assunto” nella filiera dello spaccio di cocaina al minuto un esercito di spacciatori, vedette e rette, persone insospettabili che nascondo la droga per conto dei clan.
Marco Martino, primo dirigente della Polizia di Stato e responsabile del Servizio Centrale Operativo, dichiara: “Abbiamo messo a punto un sistema di analisi che abbiamo denominato ‘Progetto pusher’, che si permette di associare all’attività dell’agente sotto copertura quella dell’indagine tradizionale. Con la figura dell'”under cover” riusciamo, attraverso acquisti ‘controllati’ di dosi di droga, a risalire la filiera che ci permette di individuare le associazioni per delinquere che gestiscono lo spaccio in strada”.
Questo tipo di progetto, continua ancora Marco Martino, “ci ha permesso di smantellare interi sodalizi criminali a San Severo in provincia di Foggia e in altre “piazze” italiane, anche romane”. I dati forniti dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del 2022, evidenziano in modo chiaro, come la cocaina e la marijuana rappresentino, nel nostro Paese e nella Capitale, le sostanze stupefacenti più richieste dai tossicodipendenti, mentre lo spaccio di eroina ha mantenuto un trend stabile – come ha evidenziato il Colonnello Sandro Balsassari, Direttore della II divisione del III servizio operazioni della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga. Ma negli ultimi anni, la nuova frontiera dello spaccio di droga è quella della rete. “La cosiddetta droga venduta online – spiega il Tenente Antonio Lombardi della sezione Drug online dei Servizi Antidroga del Dipartimento della Pubblica Sicurezza- è un fenomeno che si è sviluppato nel Dark Web, e va a soppiantare la classica piazza dove viene ceduta la droga”.