Un vasto rogo ha praticamente distrutto la notte scorsa l’ex edificio del Poligrafico, da tempo occupato abusivamente, nella periferia orientale della Capitale
Un disastro ambientale. La colonna di fumo nero e tossico per il quantitativo di materiale plastico bruciato si vede a chilometri di distanza, ma soprattutto ha invaso tutti i quartieri della città tanto che migliaia di cittadini sono stati svegliati in piena notte da i miasmi derivati dalla nube. L’edificio era da tempo occupato da alcune famiglie Rom che sono state fatte evacuare dopo il pronto intervento dei vigili del fuoco accorsi per contenere e poi estinguere le fiamme che si erano sprigionate altissime.
Capannoni abbandonati, discariche abusive, edifici occupati, terreni e prati incolti. Tutto se mal conservato o mal utilizzato può innescare un incendio che infatti a cadenze regolari esplode nella Capitale e nelle zone limitrofe creando danni materiali e soprattutto ambientali importanti. A nulla valgono le operazioni di bonifica che il Comune sta portando avanti da mesi, incuria, abbandono e inciviltà tornano semore a creare ulteriori problemi.
Roma si è svegliata con il caratteristico odore acre della plastica e della gomma bruciata che si stava sprigionando dall’ultimo, in ordine di tempo, incendio scoppiato la scorsa notte a Tor Cervara, nella periferia orientale della Capitale. Le fiamme questa volta sono divampate dopo la mezzanotte, nello stabile dell’ex istituto poligrafico di via Melibeo, nella zona industriale di La Rustica, poco fuori il Grande Raccordo anulare.
L’incendio è scoppiato nell’edificio oggi in disuso, ma da tempo occupato da famiglie di etnia rom. Le cause sono ancora in via di accertamento, ma verosimilmente riconducibili a un corto circuito forse scaturito da qualche stufa elettrica, accese visto il freddo pungente di queste ultime notti. Le fiamme hanno coinvolto materiali di scarto all’interno della struttura e in un’area esterna, dove erano presenti rifiuti di vario genere che hanno provocato un nube densa e nera che lentamente ma inesorabilmente avvolto tutto il quadrante orientale della città.
Divani, frigoriferi, pneumatici, materassi e oggetti di ogni tipo. Una vera e propria discarica abusiva era presente all’esterno dell’edificio ed è stata quella a sprigionare la densa nube nera che si vedeva a chilometri di distanza anche da altre quartieri della città. Dopo l’allarme lanciato da alcuni residenti, dalla sala operativa del Comando di Roma sono arrivate sul posto 8 squadre dei Vigili del fuoco con 6 autobotti di cui tre provenienti dai Comandi di Latina, Viterbo e Rieti per aiutare nell’opera di spegnimento.
All’interno dell’ex Poligrafico vivevano da tempo alcune famiglie di etnia Rom e almeno una cinquantina di persone sono state fatte evacuare dallo stabile e ospitate in altre strutture di emergenza. Il forte odore di materiale plastico e gommoso bruciato e la nube scura, hanno fatto scattare l’allarme inquinamento tanto da far intervenire l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale per tenere monitorata l’aria dato che le segnalazioni per il fortissimo cattivo odore sono arrivate praticamente da tutti i quartieri della città.