Invece di risolversi con la concessione di nuove licenze, la questione dei taxi a Roma diventa sempre più rovente, coinvolgendo anche le istituzioni
Il testo varato recentemente dal governo concede la possibilità ai grandi Comuni, alle Città Metropolitane e alle sedi di aeroporti, di ampliare fino a un massimo del 20% le attuali licenze per far fronte alla carenza.
Nelle ultime settimane è diventato davvero urgente il problema della disponibilità di un taxi a Roma. File interminabili alla Stazione Termini o negli aeroporti in attesa dell’arrivo di una vettura bianca. Tanto che anche i vip della città, attori e personaggi televisivi, erano scesi in campo lamentando il fatto di avere grandi difficoltà a spostarsi per la città come avevano sempre fatto chiamando un taxi.
Alla carenza di taxi di questi giorni, il sindaco Gualtieri aveva sempre risposto affermando che era un problema di nuove licenze da assegnare, provvedimento che poteva essere preso soltanto dal governo. In più la giunta capitolina aveva provato ad alleviare i problemi concedendo la possibilità della doppia licenza. In pratica la licenza di un taxi poteva essere utilizzata da due autisti in modo che la vettura non si fermasse mai nel fornire servizio. Ma il governo, proprio in queste, ore ha varato un provvedimento ad hoc per il rilascio di nuove licenze pubbliche. Il provvedimento cerca di rispondere proprio all’incremento della domanda di taxi. Secondo il decreto, i comuni capoluogo di regione sede di città metropolitana o di aeroporto potranno finalmente aumentare le licenze, fino al 20% di quelle già rilasciate, attraverso un concorso straordinario e procedure molto più snelle. I comuni potranno inoltre rilasciare licenze aggiuntive, temporanee e/o stagionali a chi è già titolare.
Ma sulla questione c’è stato un botta e risposta tra il Ministro dei Trasporti Salvini e il primo cittadino di Roma Gualtieri. “Il tema taxi non è stato affrontato in modo adeguato da troppo tempo”, dichiara il ministro, “il decreto Infrastrutture è solo il punto di partenza e ci siamo arrivati ascoltando tutte le associazioni di categoria. Ora vediamo chi passerà dalle parole ai fatti. Ad oggi nessun Comune ha emanato i bandi per le licenze incrementali del 20%. Ora spetta ai sindaci. Attendo di capire cosa vuole fare il sindaco di Roma, vista l’evidente carenza dei mezzi in servizio. Non ci sono più scuse. I sindaci possono emettere il bando. Chi non lo farà vuol dire che è contento” ha concluso seccamente il ministro. La risposta del Sindaco di Roma però non si è fatta attendere, e ha formalmente rigettato il decreto che autorizza nuove licenze perché “così come è purtroppo è un decreto fatto male e inutilizzabile”. Gualtieri replica con l’annuncio che, “venerdì parte il percorso per aumentare le licenze taxi a Roma. Ci vorranno dei mesi, ma lo faremo. Abbiamo deciso di farlo e venerdì ci sarà la prima riunione. Ci siamo fermati perché il governo ci aveva detto che stava preparando un decreto, ma purtroppo è inutilizzabile perché se usassimo questa procedura nuova perderemmo tutti i soldi che vanno ai Comuni per la gestione amministrativa delle licenze”.