Una sentenza della Cassazione ha destato la sorpresa del proprietario del bolide con il Cavallino Rampante che chideva il risarcimento dei danni
E’ stata emessa in questi giorni una sentenza della Corte di Cassazione che ha messo fine a un contenzioso risalente al 2008. Durante il tragitto tra Roma e Frosinone un meccanico, al quale era stata affidata una fiammante Ferrari, è incappato in un serio incidente dove ha distrutto completamente la famosa berlinetta. A quel punto il proprietario della vettura ha denunciato il professionista per chiedere il risarcimento dei danni, ma a distanza di anni, la sentenza ha emesso un giudizio davvero sorprendente.
Creata nel 1929 come scuderia corse è oggi il produttore di auto di lusso più famoso al mondo e tra i più titolati al mondo in Formula Uno, con 15 titoli piloti e 16 titoli costruttori oltre che in altre competizioni. Un mito assoluto simboleggiato dal “Cavallino rampante” e dal colore rosso che la rendono riconoscibile universalmente. Le auto, tutte rigorosamente prodotte nella fabbrica di Maranello, in provincia di Modena, sono commercializzate in oltre 60 Paesi in tutto il mondo.
Se chiedessimo a un bambino di disegnare una macchina da corsa, lui sicuramente la disegnerebbe colorata di rosso, come le Ferrari, perché nessun marchio compete con il Cavallino Rampante in quanto a fascino e tradizione. Un mito assoluto delle automobili, prima da corsa, ma poi anche per le vetture stradali, uno status symbol per tanti appassionati, ma anche per chi ne ostenta la possibilità di averne una o più di una. Un marchio, quello creato dal suo fondatore Enzo Ferrari, che resta un’icona nel campo dell’automobilismo, ma anche perfetto esempio di Made in Italy. E chi arriva a possederne una, sa bene che ha salito tutti i gradini delle scale sociali. Dalla bellezza senza limite, ma dal costo esagerato, quando sfortunatamente accade che anche alla guida di una berlinetta del genere si possono comunque avere dei grattacapi nel traffico, ecco che il costo delle riparazioni diventa un onere davvero importante.
E in questi giorni la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza che fa davvero discutere. I fatti risalgono al 2008, quando il proprietario di uno dei modelli più popolari di Ferrari, incarica un meccanico di guidare il bolide da Roma a Frosinone. Sfortunatamente durante il tragitto, il meccanico ha un incidente abbastanza importante e la macchina del Cavallino rampante riporta dei seri e ovviamente costosissimi danni. A quel punto il proprietario fa causa per chiedere il risarcimento dei danni al meccanico e alla concessionaria per la quale lavora. Ma dopo i canonici tre gradi di giudizio della giustizia italiana, la sentenza emessa è davvero sorprendente e ha lasciato interdetto il proprietario della vettura. In pratica i rilievi effettuati al momento dell’incidente, avevano messo in evidenza come la Ferrari non avesse ancora rinnovato il bollino della revisione. Quindi il Tribunale, nonostante il conducente fosse stato multato dalla polizia stradale anche per eccesso di velocità, stabiliva che il meccanico andava condannato al risarcimento del danno solo per il 50% e il proprietario invece fu dato per a titolo di corresponsabilità, responsabile del mezzo per non aver sottoposto la Ferrari alla revisione obbligatoria. Una prima decisione confermata appunto oggi dalla Cassazione perchè il proprietario, permettendo al veicolo di circolare senza autorizzazione, costituisce un antecedente causale del sinistro, alla cui produzione ha poi concorso anche la colpevole condotta del meccanico.