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Cronaca Roma

Roma, è una strage continua: i numeri dei morti continuano a crescere

Roma si conferma leader di una spiacevole classifica, con numeri in continuo aumento: le associazioni lanciano un  serio allarme

L’allarme è stato lanciato, ma al momento diventa difficile pensare che qualcuno sia in grado di raccoglierlo e di modificare un destino che sembra quasi ineluttabile. Roma è una delle città più pericolose, in una classifica che la vede primeggiare su tutte le principali metropoli italiane. E la Regione Lazio si conferma al vertice di questa spiacevole classifica in ambito regionale.

Continua la strage a Roma e nel Lazio. I numeri sono impietosi – Roma.Cityrumors.it

Le notizie drammatiche che arrivano dalla capitale sono ormai all’ordine del giorno e sembra quasi che nessuno possa fare nulla per impedire che il numero dei morti continui a crescere. Ogni giorno telegiornali, quotidiani e siti di riferimento, regalano delle news di cronaca nera, che hanno portato la città di Roma a battere tutte le altre in una graduatoria particolare: che ha trasformato le strade della città in una sorta di cimitero a cielo aperto.

Roma, la città con il maggior numero di pedoni uccisi

Roma è la città con il maggior numero di pedoni uccisi nel corso dell’ultimo anno. Cifre clamorose: stragi continue che fanno della capitale italiana una delle metropoli più pericolose. E meno vivibili. I dati confermano il trend nazionale, ma superano di gran lunga le medie generali. A regalare una fotografia esatta della situazione è l’Asaps, il portale di sicurezza stradale, che ha pubblicato uno studio eloquente: sono 401 i morti dal 1 gennaio al 3 dicembre del 2023. Un dato parziale e che non tiene conto dei gravi feriti che molto spesso perderanno la vita negli ospedali anche a distanza di mesi. Istat infatti conta solo i decessi nei primi trenta giorni dal sinistro. Nell’ultima settimana sono stati 9 i decessi tra gli utenti più vulnerabili. Molti pedoni sono stati uccisi nel luogo più sicuro, sulle strisce pedonali dei centri urbani, nonostante sia prevista la perdita di 8 punti dalla patente in caso di mancata precedenza da parte dei conducenti di veicoli. O addirittura mentre camminavano tranquilli sul marciapiede.

Come sottolineato, Roma e il Lazio sono in testa a questa spiacevole classifica: nella nostra regione si sono contati 66 decessi, un sesto del totale nazionale. Un dato eloquente, che vede la città di Roma come una delle più pericolose: nella capitale infatti si sono contati ben 37 morti a seguito di investimenti sulle strade. I decessi di Roma sfiorano quelli di due regioni come Campania (42 morti) e Lombardia (47), pareggiano il Veneto e superano di gran lunga i numeri delle altre regioni italiane.

Perchè a Roma ci sono tutti questi morti?

I dati portano ad una riflessione. Perchè a Roma e nel Lazio si registrano così tanti morti sulle strade? Secondo il Movimento per i Diritti dei Pedoni “Roma è la culla della nostra civiltà e la culla della nostra motonormatività. Viviamo una condizione di grande conflitto e violenza stradale. Abbiamo condizioni legate ad eredità di decenni di incurie. Si è sempre evidenziata la mancata volontà di far rispettare delle leggi esistenti. Non basterebbe, ma sarebbe già un passo in avanti, far rispettare il codice attuale. L’urbanistica si basa sul trasporto attraverso le auto private. E non si è mai investito su altri tipi di mobilità. Ad esempio, non si è mai lavorato abbastanza sulle infrastrutture per permettere l’utilizzo dei mezzi pubblici. Come fanno i pedoni a raggiungere le fermate di bus e e metro”?

Roma e il Lazio hanno fatto registrare numeri incredibili relativi ai morti sulle strade. Ecco i motivi – Roma.Cityrumors.it

A giugno e  luglio 2023, la situazione è peggiorata

Dai dati emerge  che nei mesi di giugno e luglio 2023 sono deceduti più pedoni dell’anno 2022, secondo i dati pubblicati dall’ISTAT, erano infatti morti 28 pedoni a giugno e 35 a luglio. Sono morti complessivamente 257 uomini e 144 donne. Dal report ASAPS gli anziani sono quelli più indifesi, più della metà cioè ben 210 pedoni avevano più di 65 anni. Purtroppo 17 pedoni avevano meno di 17 anni, di cui due deceduti ad aprile, uno a giugno, un piccolo in Veneto e una bimba di appena sei anni, scappata dalla guerra in Ucraina e morta a Potenza, un 13enne a Negrar di Valpolicella, lo scorso 31 luglio e ad agosto un 17enne nella bergamasca e la 15enne nel Lazio a settembre e sempre una 15enne ad ottobre nella medesima regione, e una sedicenne a Torino.