Lo sciopero nazionale indetto dalle sigle sindacali per domani 28 novembre avrà pesanti ripercussioni sulla capitale e sui suoi cittadini impegnati tra lavoro, scuola e spostamenti vari
Venerdì 28 novembre l’Italia si ferma per uno sciopero generale nazionale di 24 ore in tutti i settori pubblici e privati, indetto contro la Legge di bilancio. Tanti i disagi attesi nei trasporti, con treni, autobus, tram e metro fermi nelle maggiori città, scuole e uffici comunali a singhiozzo, per una protesta che riguarda condizioni di lavoro, retribuzioni e politiche occupazionali. A Roma poi sono previste alcune manifestazioni che avranno come sempre pesanti ripercussioni sul traffico delle zone interessate dal passaggio dei vari cortei.
Le motivazioni principali, che hanno portato a questa nuova mobilitazione nazionale, riguardano la legge di bilancio 2026, il dissenso verso le politiche europee e nazionali sul piano Re-Arm voluto dall’Unione Europea e l’aumento delle spese militari, la privatizzazione dei servizi pubblici e il coinvolgimento dell’Italia nella crisi umanitaria in Palestina. I sindacati chiedono maggiori investimenti in sanità, scuola, università e trasporti, riduzione della spesa militare e rinnovo dei contratti scaduti.
Domani sciopero nazionale. Una mobilitazione che ovviamente avrà pesanti ripercussioni in vari ambienti dato che l’agitazione coinvolgerà settori pubblici e privati e porterà inoltre a Roma anche migliaia di persone per alcune manifestazioni di protesta. Sarà quindi un vero e proprio venerdì nero per la Capitale alle prese con il fermo della maggior parte dei trasporti pubblici, la chiusura delle scuole e la possibile interruzione dell’attività lavorativa negli uffici pubblici.
COBAS, CUB, SGB, USB e altre sigle sindacali, sono tra i promotori della protesta per il riconoscimento dello Stato di Palestina e contestano gli investimenti in spese militari del governo. Vengono chiesti anche miglioramenti delle condizioni di lavoro, con salari più alti, una riduzione degli orari, un aumento delle pensioni minime e un abbassamento a 62 anni dell’età pensionabile. Per le vie della Capitale sfileranno migliaia di persone provenienti da tutta Italia e altre manifestazioni o sit-in si terranno in alcuni zone particolari che resteranno quindi off limits al transito delle autovetture.
A Roma lo sciopero interesserà anche tutti i mezzi di trasporto con modalità e orari diversi. Il servizio Atac e Cotral sarà garantito solo nelle fasce di garanzia, da inizio servizio alle 8:29 e dalle 17:00 alle 19:59, mentre nel resto della giornata sono previste cancellazioni e forti riduzioni su tutta la rete, incluse le linee notturne e i collegamenti ferroviari del gruppo FS e Trenitalia. L’agitazione interesserà l’intera rete Atac, i bus periferici gestiti da Autoservizi Troiani/Sap, Autoservizi Tuscia/Bis e Atr, Cotral (bus extraurbani e ferrovie Roma Nord e Metromare) e anche i treni regionali e nazionali.
I trasporti su ferro subiranno delle variazioni. Dalle 21 di giovedì 27 alle 21 di venerdì 28 novembre, lo sciopero nazionale potrà interessare il personale del Gruppo FS, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord. I treni possono subire cancellazioni o variazioni. Da Roma Termini sono garantiti treni verso Reggio Calabria, Lecce, Siracusa, Palermo, Trieste, Ancona, Milano e Torino. Sul sito trenitalia.com è possibile consultare l’elenco dei treni di lunga percorrenza garantiti in caso di sciopero. Per il trasporto ferroviario regionale sono garantiti i servizi essenziali previsti per i giorni feriali dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. L’agitazione sindacale potrà comportare modifiche al servizio anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione.