Dopo l’attentato di Hamas nei confronti di Israele, il Ministero dell’Interno ha annunciato un aumento dei controlli antiterrorismo a Roma.
L’allerta sicurezza è alta, soprattutto dopo che Khaled Meshaal, ex capo dell’organizzazione terroristica, ha invitato le persone a scendere in piazza dopo la preghiera del venerdì.
Il Viminale ha blindato aeroporti e stazioni, luoghi turistici molto frequentati come il Vaticano e il Colosseo. Le forze dell’ordine presidiano le zone strategiche, mentre il prefetto di Roma Lamberto Giannini conferma il rafforzamento della vigilanza nella Capitale ai livelli dell’11 settembre.
Per uscire dagli aeroporti di Fiumicino e Ciampino bisogna passare per i metal detector mentre i controlli dei bagagli sono più severi. Anche i presidi dei luoghi ebraici sono attenzionati con i pattugliamenti, dal Ghetto della Sinagoga alla Moschea, ma anche l’ingresso a San Pietro.
Presidiati maggiormente anche Montecitorio e Palazzo Madama, sedi rispettivamente dell’Aula della Camera e del Senato, e Palazzo Chigi, sede del governo. Sorvegliati anche i sit in pro Palestina di Piazza Vittorio e il corteo degli antagonisti alla Sapienza.
Uno dei punti più sensibili resta il Ghetto, anche se i cittadini continuano a vivere le giornate in tranquillità. Strade affollate come sempre e ristoranti aperti, grazie anche ai controlli delle forze dell’ordine.
Intanto ieri è stata effettuata una prova di evacuazione al Colosseo. La simulazione non è direttamente collegata all’allerta sicurezza successiva all’attentato di Hamas in Israele, ma è contemporanea. Intorno alle ore 17 di ieri, venerdì 13 ottobre, sono stati evacuati i visitatori.
Dopo lo scoppio della guerra in Israele, il Ministero dell’Interno ha contato 4mila obiettivi sensibili a Roma. Dopo la simulazione i turisti sono entrati saltando la fila.