Droga fornita da un parente ad un detenuto all’interno del carcere.
E’ accaduto nella giornata di giovedì 11 ottobre nel reparto colloqui del carcere di Rebibbia. Durante un normale colloquio con i parenti un detenuto è stato rifornito di hashish e pasticche di Subutex. L’uomo, un italiano di 30 anni, ha provato a nascondere la sostanza ma è stato scoperto dagli agenti della Polizia Penitenziaria. Il parente gli aveva fornito 30 pasticche di Subutex e 17 grammi di fumo.
Leo Beneduci, segretario generale dell’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria, ha commentato l’accaduto asserendo che: “All’esterno del carcere forse non ci si rende conto di cosa significhi il consumo degli stupefacenti da parte dei detenuti e quale danno procuri in realtà non solo al personale che è poi costretto a subire insulti e violenza ma anche per la società che riceve dal carcere soggetti non recuperati”. “Per tale motivo va reso merito alle centinaia di poliziotti penitenziari che nel continuo rinvenimento di stupefacenti destinati ai detenuti, oltre a compiere uno dei loro principali doveri, svolgono una funzione di tutela per l’intera collettività“.