Situazione davvero difficile per circa 100 cittadini romani che sono stati costretti a lasciare le loro abitazioni per via dell’edificio a rischio collasso e ancora non hanno trovato una sistemazione
Nello scorso weekend i vigili del fuoco del Comando Provinciale, dopo aver avvisato il Gabinetto del Sindaco Roberto Gualtieri, le forze dell’ordine, la protezione civile, il Municipio XIII e la Commissione Sicurezza Statica Edifici Privati, hanno ordinato l’evacuazione dell’edificio di via Ennio Bonifazi 6, oltre a quello del civico 4,nella zona di Boccea a Roma. Questo provvedimento è scaturito a seguito di un’ispezione su una palazzina adiacente, già evacuata un anno fa, che si trova nei pressi di largo Gregorio XIII.
Una situazione quasi impossibile che ha catapultato nella più totale emergenza oltre trenta famiglie per un totale di 100 persone che ancora restano in attesa di una sistemazione provvisoria, anche in vista delle imminenti feste di Natale. Gli “sfollati” infatti sono ora in grande difficoltà e non sanno quando potranno tornare nelle loro case.
Un fabbricato pericolante, che si trova all’altezza di largo Gregorio XIII, da circa un anno risulta sfollato dai legittimi inquilini. Una quindicina di famiglie che da mesi attendono una sistemazione adeguata nell’attesa di capire cosa accadrà alle proprie case. Una situazione molto difficile che però è diventata quasi esplosiva, quando lo scorso weekend, dopo un ulteriore sopralluogo, i vigili del fuoco hanno ordinato l’evacuazione anche della palazzina limitrofa a quella pericolante, e altre 20 famiglie sono state costrette ad abbandonare le loro case.
A distanza di tre giorni dallo sgombero forzato, le circa 100 persone non hanno ancora ottenuto neanche una sistemazione di emergenza e il freddo pungente e la pioggia incessante delle ultime ore hanno acuito un problema davvero enorme per le famiglie sfollate. “C’è il rischio di non poter tornare nei nostri appartamenti per mesi o addirittura anni”, ha commentato Maurizio Galli, amministratore del condominio di via Bonifazi 6, esprimendo tutta la sua preoccupazione per il fatto che la situazione fosse nota da tempo: “Ci si domanda come si sia giunti a questo punto – ha dichiarato all’AGI – ed è un problema che coinvolge l’intero quartiere, con ripercussioni anche sulla viabilità. Ci chiediamo quali misure verranno adottate dalle autorità per proteggere le proprietà e prevenire atti di sciacallaggio o occupazioni abusive”.
Per il momento le famiglie in situazioni di emergenza sono state distribuite in varie zone di Roma, in locali messi a disposizione dal Comune, senza tenere conto ovviamente delle esigenze personali, come rimanere nelle vicinanze di scuole e luoghi di lavoro dei residenti. Altri hanno trovato ospitalità momentanea da parenti e amici, ma è evidente che è una situazione di non facile soluzione. Le proteste degli sfollati dalla seconda palazzina già si fanno sentire. La palazzina pericolante, in effetti, doveva essere ristrutturata con il Super Bonus, ma i lavori non sono mai partiti e ora, “a pagare sono gli inquilini dei palazzi limitrofi”, raccontano proprio i residenti del secondo edificio che contestano il provvedimento perchè lo considerato esagerato.
“In 24 ore è stato fatto quello che si è evitato per 30 anni”, aggiungono i più arrabbiati anche perchè adesso sono costretti a pagare non solo i proprietari dell’immobile coinvolto, ma anche quelli vicini. Nel frattempo comunque, a scopo precauzionale, la polizia di Roma Capitale, dopo il sopralluogo dei vigili del fuoco, ha chiuso temporaneamente e fino a cessate esigenze diverse vie come via Gregorio XIII, da via Clemente VII a Largo Gregorio XIII, via Bonifazi da Largo Gregorio XIII a via Pio VII, largo Gregorio XIII da via Boccea.