Nate per puro caso le indagini che hanno portato allo smantellamento di una banda di pusher attiva tra Tivoli e Guidonia.
Il gip di Tivoli, Mario Parisi, nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinieri che hanno arrestato 11 persone, ha riferito: le indagini
“hanno fatto emergere uno scenario francamente allarmante, caratterizzato dalla disinvolta, pervicace e ben organizzata realizzazione, in varie zone del territorio tiburtino, di stabili punti di spaccio di stupefacenti assortiti (cocaina, crack, derivati della cannabis e anche eroina)”.
L’attività degli investigatori è partita da un ufficiale dei Carabinieri che il 30 gennaio 2019 si trovava in un esercizio commerciale ed ha assistito ad una conversazione telefonica molto concitata, tra il titolare dell’esercizio e un interlocutore apostrofato come “‘Ma”
“A Ma’ giuro te li do, non ho la macchina di mia moglie, sono in ritardo di quattro giorni e non di una settimana, ti prego, domani te li do“.
All’ascolto di tali parole il carabiniere decide di intervenire convocando il titolare in caserma il giorno successivo, pretendendo di conoscere la storia e i motivi dell’estorsione.
I debiti non erano legati all’usura, ma riguardavano forniture di cocaina, contratti con un certo Manuel.
Partono da allora le intercettazioni e gli appostamenti che hanno portato alla luce il giro di droga.
A spiccare è la figura di Manuel S., che con numerosi collaboratori, aveva messo in piedi una fiorente attività illecita di spaccio. I documenti audio e video acquisiti hanno dimostrato anche che veniva elargito uno stipendio fisso giornaliero ai pusher, che per la somma di 50 euro garantivano lo spaccio per 12 ore.