Via libera definitivo dal Senato per istituire la Commissione di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.
Il voto è avvenuto per alzata di mano ed è stato seguito da un forte applauso. Mirella Gregori scomparse il 7 maggio del 1983 a Roma, circa un mese e mezzo prima di Emanuela Orlandi.
La prima non fu mai più rivista dopo che un giovane che disse di essere un suo compagno di scuola, bussò al citofono e chiese alla madre di farla scendere al portone di ingresso. Emanuela invece, fu vista l’ultima volta vicino al Senato all’uscita dalla scuola di musica di Palazzo Sant’Apollinare. Si ipotizza che sia stata rapita da Enrico De Pedis, boss della Magliana.
“Sono contento, aspettavo con fiducia questa notizie. Questa Commissione può fare tantissimo. Sono convinto che avremo la verità, non potrà essere occultata per sempre”. Sono le parole di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che chiede la verità da quando è scomparsa la sorella. Nel mese di giugno il Vaticano ha trasmesso gli atti riguardanti la donna, che all’epoca aveva solo 17 anni, alla Procura di Roma. “Ringrazio i senatori che hanno votato – prosegue Pietro Orlandi – più di quanto può fare l’inchiesta vaticana”.
Soddisfatta anche l’avvocata della famiglia di Emanuela, Laura Sgrò: “Siamo contenti, ci auguriamo che la Commissione di inchiesta parta quanto prima. Sono contenta di questa “intromissione perniciosa” del Parlamento in questa vicenda”. E conclude: “Buon lavoro ai parlamentari che si occuperanno di questa vicenda che aspetta la verità da 40 anni.
Anche se il caso di Emanuela Orlandi è stato più dibattuto nel corso di questi anni, non ha meno peso per i parlamentari la scomparsa di Mirella Gregori. Tra le ipotesi che si sono susseguite negli anni sui due casi infatti, è che la scomparsa delle due giovani potessero in qualche modo essere collegate. “Finalmente è stata istituita. La Commissione di inchiesta per far luce sulla scomparsa di mia sorella, è legge. Spero che possa partire il prima possibile, nonostante ci sia stato qualche arresto. Spero che ora i senatori possano lavorare e i lavori andare avanti in maniera spedita. Io parlo per Mirella e non voglio che diventi sempre la solita cittadina di serie B”. Così, Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella.