Il sindaco, smaltita la delusione per Expo 2030, lancia una promessa ambiziosa legata all’ambiente, promettendo per Roma risultati straordinari in vista del 2030
Il 2030, secondo le speranze di Gualtieri e del Campidoglio, doveva essere l’anno dell’Expo a Roma. Un crocevia che avrebbe potuto cambiare il destino della capitale, portando a numerosi investimenti e alla creazione di innumerevoli posti di lavoro. Smaltita la delusione per la cocente sconfitta di Parigi (solo 17 le preferenze per Roma, nettamente sconfitta da Riad e da Busan), il sindaco rilancia, con una promessa ambiziosa. E che tira nuovamente in ballo il 2030.
Entro quella data, secondo le previsioni di Gualtieri, Roma dovrebbe essere in grado di trasformarsi e diventare una delle capitali più ecologiche, rispondendo alle richieste dell’Accordo stipulato a Parigi. Il sindaco ne ha parlato in occasione del primo ‘Local climate action summit’ all’interno della Cop28 a Dubai organizzata dalla rete C40, di cui Roma è tra le grandi città del mondo impegnate sul clima.
“La COP28 dovrà tracciare la rotta per la crescita delle fonti rinnovabili, la riduzione progressiva dell’utilizzo di fonti fossili, il rafforzamento degli interventi di adattamento ad un clima che sta già cambiando con impatti sempre più violenti e frequenti. Roma sta già facendo la propria parte in questa direzione e sempre più vuole essere protagonista“, ha dichiarato Gualtieri, che ha poi rilanciato: “Roma Capitale ha approvato il 14 novembre il nuovo PAESC (Il Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima) impegnandosi a una riduzione delle emissioni del 66,3% al 2030. Questo obiettivo è stato elevato rispetto a quello previsto nel precedente Piano del 2021 che era del 51,6%, in linea con l’obiettivo di fermare entro 1,5 gradi l’aumento medio della temperatura globale entro questo secolo, come previsto dall’Accordo di Parigi”, spiega.
L’obiettivo della Capitale è quello di combattere il cambiamento climatico: “Inoltre – aggiunge Gualtieri – a gennaio presenteremo la prima Strategia di adattamento climatico con cui andremo a individuare i rischi per la città in uno scenario di innalzamento delle temperature globali, ma anche le misure da mettere in campo per mettere in sicurezza e riqualificare spazi pubblici e infrastrutture. L’impegno di Roma per la transizione ecologica è un impegno necessario per la città e per il pianeta. È un impegno che richiede il contributo di tutti, cittadini, imprese, istituzioni, nessuno escluso. Insieme, possiamo costruire un futuro più sostenibile e resiliente per Roma, per il mondo”.