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Cronaca Roma

La storia del Pratone di Torrespaccata. La rabbia dei residenti: “Siamo stanchi”

L’area che è andata distrutta ieri dopo l’incendio, è stata spesso al centro di polemiche e di diatribe tra i residenti e il Comune. “Anni di battaglie, ma la situazione non è mai cambiata”. La voce dei residenti

Cronaca di una tragedia annunciata e, fortunatamente, solo sfiorata. Se è vero che quattro operatori (un vigile del fuoco e tre volontari) sono attualmente ricoverati con gravi ustioni nel corpo e che numerose famiglie hanno vissuto momenti di ansia e terrore durante l’incendio (con il rischio concreto che le fiamme potessero propagarsi ed arrivare fino alle abitazioni), la situazione poteva portare a problemi ancora più seri.
Una visione dall’alto del Pratone di Torrespaccata, andato a fuoco ieri – Roma.Cityrumors.it
Il famoso “pratone di Torrespaccata” è da sempre al centro di una lunga battaglia, che vede i residenti sul piede di guerra. Gli oltre sessanta ettari di prato appartengono a Cassa Depositi e Prestiti e, secondo il piano regolatore, sarebbe possibile edificare su questi terreni. Ma alcuni vincoli archeologici danno ragione ai residenti, che da anni chiedono che la zona diventi un parco, ed hanno realizzato una delibera, che chiede al Comune l’espropriazione dei terreni e l’inizio dei lavori per la realizzazione di un Parco.

La storia del pratone di Torrespaccata: il progetto Studios e i vincoli

Vincoli che i comitati di quartiere avevano sempre evidenziato e che, per anni, non sono mai stati presi in considerazione. Anche quando l’area sembrava destinata a Cinecittà Studios, pronta a realizzare un progetto che prevedeva l’edificazione di due terzi del territorio (con la realizzazione di nuovi teatri di posa) e a lasciare un terzo alla destinazione di verde pubblico. Ma il progetto è naufragato per la mancanza dei fondi (inizialmente previsti dal Pnrr).
sarebbero sorti otto teatri di posa. Due terzi dell’area sarebbero stati edificati e solo un terzo sarebbe rimasto con destinazione a verde pubblico.
Fallito il progetto, l’area è rimasta incolta: nessuna edificazione e nessun intervento che permettesse alla zona di creare aree verdi destinate ad un parco. “L’incuria e il menefreghismo la fanno da padrona”, ci dice Paolo, 44 anni, che vive a Torrespaccata. Da anni questa zona è stata abbandonata a se stessa. Non si è mai andati oltre e onestamente, l’idea che possa restare così, è tanta”. Riccardo è nato a Torrespaccata e “ogni giorno per anni sono passato in quella zona. E’ incredibile come, per tanti anni, non è fregato nulla a nessuno di questo enorme spazio verde. Spesso testimone di tragedie. Lo scorso anno quando andarono a fuoco alcune case sulla Casilina e gli sfasci, ci fu una parte del prato che andò a fuoco. Ora è bruciato tutto. Quanto deve durare questa situazione?”.
Il grave incendio che ha devastato la zona di Torrespaccata e Cinecittà – Roma.Cityrumors.it

Dove si trova il pratone di Torrespaccata

Sessanta ettari di territorio, che comprendono un’area enorme, destinata a toccare più quartieri e zone: il pratone di Torrespaccata confina e costeggia la via Palmiro Togliatti, via Bruno Pelizzi, via di Torre Spaccata, via Sommariva e via Lizzani. Arriva fino alla Casilina e si estende per oltre sessanta metri quadrati. Da una parte confina con la zona di Cinecittà Est, dall’altra arriva nel cuore di Torrespaccata. “Per fortuna che a due passi c’era la caserma dei Vigili del Fuoco, e che gli interventi sono stati immediati”, ci dice ancora Riccardo, ma nessuno in zona si stupisce del fatto che la zona sia rimasta abbandonata da anni.

I comitati di quartiere: “Siamo stanchi”

I comitati di quartiere hanno alzato la voce e, dopo l’incendio di ieri, hanno protestato, con un duro comunicato: “A distanza di qualche ora dal tragico (ed ennesimo) disastro del pratone di Torre spaccata possiamo solo dire che siamo veramente stanchi”. Una protesta che parte da tempo. “Siamo stanchi di assistere allo scempio delle aree verdi che circondano il nostro territorio…invece di essere riqualificare e restituire alla cittadinanza si trasformano in “campi di sterpaglie” (questa la definizione del servizio di Sky) che minacciano la nostra incolumità”.
L’incendio, ha fatto aprire gli occhi sui problemi che esistono da anni: “Siamo stanchi di dover assistere all’ennesima tragedia (questa volta NON sfiorata) che restituisce agli occhi del resto di Italia e non solo una città devastata dal degrado e dall’incuria. Stanchi di aver segnalato per anni la necessità di operare la bonifica di queste aree (probabilmente…anzi no… sicuramente) piene di amianto “smaltito” in modo scellerato. Stanchi della completa inattività delle istituzioni”.
Vengono ricordate anche le disavventure degli anni precedenti, passate inosservate. “I demolitori sono ancora al loro posto. Le macerie del luglio 2022 sono ancora al loro posto La riqualifica del PAC a che punto è???? Nonostante l’immensa stanchezza ed amarezza che ci attanaglia in queste ore, l’unico dato certo ed immutabile è che continueremo a lottare in ogni sede per restituire e restituirci sicurezza, dignità, riappropriazione di spazi per il futuro dei nostri figli. La misura è colma e qualcosa deve cambiare…ORA!!!!