Mentre continuano gli scavi nella Casa del Jazz, ex abitazione del cassiere della Banda della Magliana, arrivano le confessioni shock di uno dei boss: “Ecco qual è la verità”
Da più di una settimana ormai la Casa del Jazz, è controllata da vicino con scavi continui. Attraverso questi lavori gli inquirenti cercano di individuare il tunnel sotterraneo nell’ex abitazione di Enrico Nicoletti, il cassiere della banda della Magliana, che ha vissuto in questa abitazione dai primi anni ottanta fino alla confisca dei beni da parte dello Stato.
Si cercano documenti, armi, denaro, gioielli appartenenti alla Banda della Magliana e, il corpo di Paolo Adinolfi, giudice scomparso nel nulla nel 1994. L’ex magistrato Guglielmo Muntoni, che ha chiesto questi scavi già da molti anni, avanza l’ipotesi che quelle gallerie nascondano “qualcosa”. Un’ipotesi che è stata fortemente smentita da un ex componente della Banda della Magliana. Antonio Mancini, diventato poi collaboratore di Giustizia, è convinto che gli scavi nella vecchia abitazione di Nicoletti, siano inutili. Parole forti, pronunciate in uno speciale che andrà in onda domani, sabato 22 novembre su Radio Uno Rai e che sembrano allontanare le speranze di poter ritrovare nell’attuale Casa del Jazz, qualcosa di sostanzioso.
“Abbiamo individuato la galleria e la botola d’accesso che si trova sotto l’attuale sala di registrazione, ma stiamo cercando di arrivarci dall’esterno”, ha dichiarato Muntoni, che si è detto convinto che in quei tunnel segreti possano essere recuperati documenti, armi, denaro e gioielli della banda. Nei giorni scorsi anche i figli del giudice Paolo Adinolfi, hanno seguito gli scavi. L’ex magistrato, che proveniva dalla sezione fallimentare del Tribunale di Roma, ed aveva passato gran parte della sua carriera a seguire fascicoli delicati, legati alla criminalità, scomparì nel nulla il due luglio del 1994. Aveva cinquantadue anni.
Secondo Muntoni potrebbero esserci possibilità che il suo corpo sia stato nascosto in quelle cantine. Sotto la Casa del Jazz infatti, esisterebbero delle gallerie interrate da decenni, mai esplorate a fondo “Ma c’è qualcuno che pensa che Enrico Nicoletti è così sprovveduto che si mette il morto dentro casa?”, ha dichiarato Antonio Mancini, ex appartenente alla Banda della Magliana, convinto che i lavori siano del tutto inutili. “I miei compagni gli avevano affidato 1 miliardo e 300 milioni miei da far fruttare, quando sono uscito lui si perdeva per vicoli e vicoletti e alla fine io questi soldi non li ho ripresi perché poi ho iniziato a collaborare. Ma quello che posso confermare sono le alte protezioni che aveva Nicoletti. Costringeva anche noi della bandaccia ad andarci coi piedi di piombo”.