Sono georgiani i componenti di diverse bande di imprendibili; arrivano da diverse città italiane e approfittando dell’assenza dei cittadini romani, si introducono negli appartamenti svaligiandoli. Poi la fuga nelle rispettive città senza lasciare traccia.
Le bande vengono ospitate da connazionali o da cittadini incensurati, dove rimangono solo per il tempo necessario per i colpi. Flaminio, Parioli, Monteverde ma anche l’Appio e Centocelle sono i quartieri più gettonati, in cui si sono concentrati i furti nei giorni di Ferragosto.
La difficoltà nel tracciare le bande è evidente: usano vecchi telefoni senza gps, sono incensurati e sconosciuti dalle forze dell’ordine che non trovano riscontri nelle banche dati. Così anche tracce di dna trovate sulla scena del crimine non servono a nulla.
Tra gli strumenti più utilizzati a loro disposizione figurano le cosiddette chiavi bulgare o le chiavi inglesi “a tubo” con le quali riescono a forzare e a scardinare i cilindri delle porte blindate.
I ladri arrivano al colpo ben preparati, studiando tecniche e strategie ben precise.
Le indagini, però, sono destinate per la maggior parte ad arenarsi di fronte a personaggi identificati senza alcun domicilio o schede telefoniche da intercettare intestate a persone inesistenti o del tutto ignare. Almeno per il momento, continueranno ad andare indisturbati nella Capitale e in molte altre città italiane per le loro “vacanze di lavoro”.