I poliziotti della Questura di Roma e militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di Umberto Romagnoli, 73 anni, sua figlia Francesca, 36 anni, e il luogotenente Fabrizio Profenna, 53enne, indagati per usura, estorsione e abusivo esercizio del credito.
La famiglia Romagnoli portava avanti i propri affari prestando soldi e richiedendoli indietro con interessi del 40% a rata mensile. Chi si rifiutava di pagare veniva preso a bastonate.
Questo è quanto ricostruito dagli investigatori, a cui non è sfuggito il rapporto tra Francesca e Bruno Gallace, esponente di vertice dell’omonima cosca calabrese di Guardavalle, da anni sul litorale romano, tra Nettuno e Anzio. Proprio il legame tra i Gallace e i Romagnoli sarebbe stato talvolta rimarcato da Umberto Romagnoli per dare maggiore forza intimidatoria alle proprie minacce.
La perfetta sinergia tra il personale della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza ha permesso di smantellare definitivamente l’agguerrito sodalizio, liberando dal giogo dell’usura molte famiglie della Capitale, dove operavano, in prevalenza, i tre soggetti arrestati.