Una tragedia assurda quella di una donna morta a causa di un’intossicazione da botulino derivata dal consumo di una zuppa di carciofi comprata al supermercato. La figlia è grave in ospedale
Nella Capitale è scattato l’allarme botulino dopo che madre e figlia sono finite, alcuni giorni fa, all’ospedale perchè intossicate per aver entrambe mangiato una minestra già pronta comprata al banco frigo di un supermercato di Roma. L’anziana donna è morta ieri, mentre la figlia è ancora ricoverata in condizioni critiche. Sulla vicenda è scattata la verifica degli ispettori dei Nas.
Il botulino è un batterio appartenente al Genere Clostridium e specie botulinum. Le tossine prodotte da questo batterio si possono ritrovare in diversi alimenti e in modo particolare nella carne, nel pesce in scatola, nei salumi, nelle conserve e nei vegetali conservati sott’olio. Le probabilità di contaminazione sono importanti anche per i prodotti alimentari casalinghi, in quanto non sempre vengono adottati corretti comportamenti igienico-sanitari durante la loro preparazione.
A chi non è capitato almeno una volta di notare quello strano rigonfiamento del coperchio di una confezione di cibo presente sul banco del supermercato e averlo scartato per prendere quello di fianco perchè all’apparenza sigillato meglio? Quel barattolo poteva essere stato contaminato, per la cattiva conservazione, dal botulino, un batterio che a volte risulta essere anche mortale per l’uomo. Esattamente quello che purtroppo è accaduto a una donna dopo aver mangiato una zuppa di carciofi acquistata al banco frigo di un supermercato. Una tragedia davvero assurda accaduta a Roma, anche se ancora non è ben chiaro se la tossina mortale sia proliferata all’interno della confezione già prima dell’acquisto o per una cattiva conservazione dopo averla aperta. La donna purtroppo è morta quasi subito, mentre la figlia, dopo una settimana di ricovero in terapia intensiva presso l’ospedale Sant’Eugenio, sta meglio, ma non è ancora fuori pericolo.
Madre e figlia hanno iniziato a stare male poco dopo il pasto, ma per l’anziana, portata d’urgenza all’ospedale Sant’Eugenio, l’intervento dei medici non è bastato a salvarle la vita. A seguito della denuncia presentata dal compagno della figlia, il pubblico ministero di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, e l’inchiesta è stata affidata ovviamente ai carabinieri del Nucleo anti sofisticazioni, incaricati di indagare sulle cause esatte della contaminazione. Le domande sull’accaduto restano tante, la prima cosa da chiarire è se sia stata una negligenza del supermercato nella conservazione del prodotto in vendita che potrebbe far scattare anche l’accusa di omicidio colposo. Ecco perchè i carabinieri del Nas stanno ora approfondendo l’intera filiera produttiva, dai luoghi di lavorazione al trasporto, per ricostruire il percorso del prodotto contaminato e verificare la presenza di eventuali anomalie nei controlli di sicurezza alimentare. La denuncia presentata in ritardo dai parenti della vittima ha complicato le indagini, quando la Asl locale ha mandato gli ispettori a sequestrare le confezioni di zuppa, perchè nel frattempo il lotto incriminato era stato già ritirato dal supermercato perché scaduto e, dunque, sostituito con un altro.