I fatti risalgono al 16 marzo 2018, quando un cittadino 44enne si è schiantato sul Grande Raccordo Anulare a causa di un colpo di sonno mentre guidava il furgone dell’azienda.
Ad avere la peggio un suo collega, Umberto Perna, la cui famiglia ha voluto approfondire le cause dello scontro e denunciare il datore di lavoro che obbligava a stare alla guida anche per 65 ore alle settimana. Turni massacranti alla base dell’incidente risultato fatale.
La tesi è stata sposata dalla procura di Roma che ha deciso di rinviare a giudizio il datore di lavoro, l’imprenditorre Fabio Diana.