In occasione della giornata dedicata alle Forze Armate, Piazza Venezia sarà chiusa al traffico. Ecco gli orari e tutte le informazioni necessarie
Non sembra esserci pace per Piazza Venezia e per tutti gli automobilisti che quotidianamente si muovono nella zona. Questa mattina infatti si annuncia un’altra giornata campale dal punto di vista della viabilità. Dopo i cantieri per la metro C, che hanno portato disagi e traffico e i problemi relativi ai Taxi, questa mattina la Piazza sarà chiusa al traffico.
“Sabato 4 novembre, in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate” – scrive il Campidoglio in una nota, “per motivi di sicurezza e per tutta la durata della Cerimonia di omaggio al Milite Ignoto, piazza Venezia verrà chiusa al traffico veicolare”. Stop alle macchine e al traffico per tutta la durata della cerimonia, che vedrà come al solito la presenza delle più alte cariche dello Stato.
La chiusura avrà inizio dalle ore 07.30 e si protrarrà fino alle 10, con conseguente modifica della viabilità nelle vie limitrofe. Al termine della cerimonia, il traffico tornerà alla normalità, con la speranza di evitare ulteriori disagi ai residenti e ai milioni di romani che quotidianamente circolano nella zona.
“Nella data odierna celebriamo la Festa dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate, espressione del popolo che volle, col plebiscito, l’Italia unita. La storia delle Forze Armate si intreccia indissolubilmente con la volontà del popolo italiano”, ha scritto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio rivolto al ministro della Difesa Guido Crosetto. “L’Italia poté contare, all’inizio della costruzione dello Stato unitario, sull’intervento dei militari dei vari Stati della penisola, opera continuata poi, durante la Prima guerra mondiale, nella lotta per l’integrità del Paese, simboleggiata dalla resistenza sul Piave. Infine, quando, dopo l’8 settembre 1943, la indipendenza del Paese fu a rischio, furono le Forze Armate e il popolo italiano, uniti nella Guerra di Liberazione, a permettere il riscatto della Patria”, le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate.
“In occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, rendiamo onore al coraggio di chi ha sacrificato la sua vita per difendere la nostra Patria. A loro la nostra profonda gratitudine e l’impegno affinché la nostra Nazione torni a credere in se stessa e a guardare in alto. Viva l’Italia!”, ha ribadito il premier Giorgia Meloni sui social. Parole alle quali fanno eco quelle del ministro della Difesa Guido Crosetto: “Viviamo in un mondo ‘grande e terribile’, per dirla con un intellettuale a me molto lontano come Gramsci. Una fase geopolitica complessa e tormentata, con guerre terribili. Proprio per questo il 4 novembre è e deve rappresentare un momento di forte coesione in cui riscoprire un aspetto dell’italianità troppo poco sottolineato: da due secoli siamo una Nazione compatta, unita, rispettata”, ha dichiarato. “I militari – aggiunge Crosetto – sono i primi protagonisti e i difensori di questo sentimento di unità”. Secondo Crosetto il caso Vannacci non ha sporcato l’immagine super partes delle Forze armate: “Le legittime idee che ognuno di noi può manifestare non possono mettere in secondo piano i principi e i valori costituzionali e democratici su cui si fondano le Forze Armate e la Difesa”.
Crosetto ha chiuso con un pensiero sulla questione medio orientale: “Il Libano è un laboratorio di convivenza, ma molte forze lavorano per sabotarlo. La missione Unifil è un importante fattore di stabilizzazione. Faremo il possibile per non lasciare solo il Libano. La missione può, anzi deve, essere riconsiderata e rimodulata, in ambito e accordo con l’Onu. Quanto a Gaza, lavoriamo tutti i giorni per alleviare il dramma in atto, dai profughi agli ostaggi, ma alle soluzioni di lungo periodo penseremo quando sarà il tempo. Stiamo assistendo non a un conflitto israelo-palestinese – dice ancora – ma a un conflitto tra Hamas e Israele. Il sacrosanto diritto all’autodifesa di Israele deve essere assicurato nel rispetto del diritto internazionale. Il disegno di due Stati e due popoli non è affatto sepolto”.