Il 14 giugno la loro auto travolse ed uccise il piccolo Manuel Proietti di cinque anni. Che fine hanno fatto i componenti del gruppo Youtube?
Il 14 giugno scorso venne ucciso il piccolo Manuel Proietti, un bambino di cinque anni che era stato appena prelevato dalla scuola e che aspettava in macchina con la madre e la sorella di poter tornare a casa. Sulla Smart dove era seduto, nel sedile posteriore, si avventò una Lamborghini, guidata da Matteo Di Pietro, leader del gruppo The Borderline. Il gruppo stava realizzando un video: una challenge nella quale provavano a guidare in modo ininterrotto un Suv per diverse ore.
Gli youtuber erano all’apice del loro successo. Avevano oltre 600.000 iscritti sulla loro pagina, che presentavano così: “Non siamo ricchi ma ci piace spendere per farvi divertire a voi! Tutto quello che facciamo si basa su di voi, più supporto ci date più contenuti costosi e divertenti porteremo, tra sfide, challenge e scherzi di ogni tipo cercheremo di strapparvi una risata in ogni momento”. Ma da quell’incidente in poi il gruppo si è sciolto. La pagina Youtube e la società legata sono state chiuse. “L’idea di TheBorderline era quella di offrire ai giovani un intrattenimento con uno spirito sano. La tragedia accaduta è talmente profonda che rende per noi moralmente impossibile proseguire questo percorso. Pertanto, il gruppo TheBorderline interrompe ogni attività con quest’ultimo messaggio. Il nostro pensiero è solo per Manuel”, hanno scritto il giorno in cui la loro attività è cessata.
Di Pietro (che era alla guida) è a processo e la Procura di Roma ha chiesto il giudizio immediato: secondo l’accusa, era alla guida di un del Suv della Lamborghini preso a noleggio per girare un video da postare sui social. All’indagato, gli inquirenti contestano i reati di omicidio stradale e lesioni. La decisione, sull’eventuale giudizio immediato per lo Youtuber spetta ora la Gip di Roma. Trattandosi di omicidio stradale, oltre a Di Pietro non ci sono altri indagati. Il ventenne è agli arresti domiciliari: secondo quanto riportato dal suo legale Francesco Consalvi (che è anche suo zio), “è devastato, così come tutta la sua famiglia”. Dal giorno dell’incidente in poi non ha avuto più contatti con gli altri componenti del gruppo. Anche con Vito Loiacono, che era suo amico e socio. “Non può averli per legge”, conferma il legale al Corriere della Sera. In realtà, gli altri componenti del gruppo lo hanno scaricato dopo l’incidente mortale: hanno preso le distanze da lui, sottolineando spesso che a guidare il bolide e a non fermarsi era solo lui.
Loiacono era presente sulla Lamborghini, anche se non era alla guida. E’ tutt’ora libero e ogni tanto fa qualche apparizione sui social, insieme alla fidanzata (Gaia Nota, ex attrice della serie Il Collegio ). A chi in questi mesi lo ha accusato, rispondeva così: 1) non ero io alla guida; 2) non ho mai registrato col telefono dopo l’incidente; 3) abbiamo detto di rallentare; 4) tutti i giorni sono distrutto”. Gli altri componenti del gruppo, da sempre molto meno attenti ai social, sono spariti dalla circolazione. Anche Marco Ciaffaroni, che nei video spesso era protagonista di numerose sfide online. Leonardo Golinelli, socio di Di Pietro, il giorno dell’incidente a Milano alla Bocconi, ed ha fatto sparire le sue tracce sui social.
Come l’ex fidanzata di Matteo Di Pietro, una studentessa che non ha mai avuto niente a che fare con l’incidente. Il giorno della tragedia era a casa a preparare un esame, ma il web non l’ha perdonata lo stesso. La giovane ricevette moltissime minacce di morte, nonostante avesse precisato di non aver nulla a che fare con l’incidente. “Il mio nome e la mia foto sono stati ingiustamente pubblicati su tutti i principali quotidiani nazionali e telegiornali, esponendomi ad accuse e minacce di morte. Sono profondamente sconvolta per la tragedia che ha coinvolto la famiglia di Manuel, a cui esprimo tutto il mio dolore”. L’ex fidanzata, gli ex amici e soci, hanno tutti mollato Di Pietro, che ha scritto un messaggio “di scuse e di dolore infinito”, alla famiglia del povero Manuel Proietti. A breve scatterà il processo che lo vede imputato.