Commemorazione nel quartiere ebraico per il 41esimo anniversario dell’attentato alla sinagoga, in cui perse la vita un bambino di due anni
Gli attacchi ad Israele sono arrivati in concomitanza con il 41esimo anniversario dell’attentato alla sinagoga di Roma, che andò in scena il 9 ottobre del 1982 a Roma. In quell’occasione perse la vita il piccolo Stefano Gaj Tachè, di soli due anni e furono ferite 37 persone, colpite dalle raffiche di mitra e dalle bombe che furono esplose.
Nel giorno dell’anniversario si è tenuta una cerimonia nel quartiere ebraico. Nela via dedicata al piccolo Tachè, è stata deposta una corona di alloro, alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del rabbino capo Riccardo Di Segni, del presidente della Comunità ebraica romana Victor Fadlun, dell’ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar (che ieri aveva pubblicat un video dell’abitazione in cui vive la sua famiglia, devastata dalle bombe) e dalla presidente delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni. Presente anche io sindaco della Capitale Roberto Gualtieri.
Giorgia Meloni, in una nota, ha ricordato l’attentato alla Sinagoga. “Il terrore non prevarrà mai”. Il Premier ha ricordato che “il 9 ottobre del 1982, durante la festa di Shemini Atzeret, la comunità ebraica di Roma è stata colpita da un terribile attacco terroristico – ha ripercorso il presidente del Consiglio in una nota ufficiale -. Quaranta i feriti e una vittima, il piccolo Stefano Gaj Taché, un bimbo italiano di soli due anni. Una giornata buia, una ferita per la Nazione che ancora non si è rimarginata. Nessuno ha pagato per le bombe e le raffiche di mitra che quel giorno hanno spezzato la vita di Stefano, devastato una famiglia, provocato dolore in tante altre e sconvolto un’intera comunità”. E ancora: “Oggi – continua la premier – rinnoviamo l’impegno per non dimenticare ciò che è successo e per continuare a chiedere che sui fatti di quella terribile giornata sia fatta verità storica e processuale. Oggi più che mai, dopo i fatti orribili e barbari che stanno avvenendo in Israele, il Governo esprime la sua vicinanza e la sua solidarietà al popolo d’Israele e alle comunità ebraiche italiane. Il terrore non prevarrà mai”.
Sulla stessa linea, il pensiero del Governatore del Lazio Francesco Rocca: “Il 9 ottobre del 1982 il Ghetto ebraico di Roma subì un gravissimo attentato, il più efferato atto antisemita dalla fine della guerra”, ha detto il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. “Perse la vita il piccolo Stefano Gaj Taché, di soli due anni – ricorda Rocca -, e rimasero ferite altre 37 persone. Rinnovando la vicinanza alla Comunità Ebraica di Roma, oggi più che mai è urgente cooperare perché si affermino i valori di pace e tolleranza”.