Un altro incidente stradale è costato la vita ad una persona indifesa in strada: il dato degli incidenti mortali a Roma è inquietante
Un’altra vita spezzata sulle strade della Capitale. Una tragedia che si aggiunge a una serie di incidenti stradali che stanno segnando un inizio d’anno drammatico per la città, sulla falsariga di ciò che è stato lo scorso anno in termini di morti stradali.
Ieri sera, domenica 5 gennaio, intorno alle 18:00, un uomo di circa 30 anni è stato investito da un’auto mentre percorreva via Tiburtina in bicicletta, nei pressi di Piazza delle Crociate. Secondo quanto riportato dal gruppo II Sapienza della Polizia Locale di Roma Capitale, alla guida del veicolo, una Ford Fiesta, c’era una donna di 32 anni. Per ragioni ancora da accertare, l’automobilista ha travolto l’uomo, che non aveva con sé alcun documento di identità. L’impatto è stato fatale: la vittima è morta sul colpo.
Le indagini sono in corso per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente mortale. Gli agenti stanno lavorando per identificare l’uomo e comprendere se ci siano stati fattori esterni che abbiano contribuito all’impatto.
Purtroppo, quello di ieri non è un episodio isolato. L’anno nuovo è cominciato sotto i peggiori auspici per la Capitale. Solo poche ore dopo il brindisi di Capodanno, un uomo di nome Antonio De Simone ha perso la vita in un incidente lungo il chilometro 17 della diramazione Roma Sud, nella zona di Torrenova. Non era ancora passato un giorno che un altro schianto, stavolta in via della Pisana, ha strappato la vita a un motociclista tunisino.
Tre vittime in appena cinque giorni. E la preoccupazione cresce, perché il 2025 sembra ricalcare la triste scia del 2024, un anno segnato da oltre cento incidenti stradali al giorno a Roma, molti dei quali con esiti fatali.
Ogni anno, l’emergenza sicurezza sulle strade di Roma riaccende il dibattito. Eppure, nonostante gli sforzi delle autorità, le vittime continuano ad aumentare. Limiti di velocità ignorati, distrazioni alla guida, e infrastrutture talvolta inadeguate sono solo alcune delle cause. Ma dietro ogni statistica ci sono vite spezzate, famiglie distrutte e una comunità che si interroga su cosa si possa fare per fermare questa strage silenziosa.
Camminare o pedalare per le vie di Roma non dovrebbe essere una scommessa con la morte. Eppure, per molti, lo è. Quanto è sicuro spostarsi in una città così grande e trafficata? Quanti di noi rispettano davvero le regole del codice della strada? E quante vite potrebbero essere salvate con un maggiore senso di responsabilità collettiva?
Forse è il momento di ripensare alla nostra idea di mobilità, dando priorità a sicurezza e prevenzione. Le vite perse non torneranno indietro, ma possiamo fare di più per evitare che altre famiglie si trovino a piangere i loro cari.