24 ore di stop per via dello sciopero, indetto dal sindacato Usb Lavoro Privato, che riguarda la rete Atac e RomaTpl. Nella Capitale si fermano metro, bus e tram.
Da Atac:
nella notte tra il 16 e il 17 settembre non sarà garantito il servizio delle linee bus notturne (linee la cui denominazione inizia per “n”). Garantito, invece, il servizio delle linee diurne che hanno corse programmate oltre le ore 24 e le corse notturne delle linee 38-44-61-86-170-246-301-451-664-881-916-980 e delle linee 314-404-444 della società RomaTpl.
Nella giornata di domani, venerdì 17 settembre, nella Capitale sono garantite le corse sull’intera rete da inizio servizio diurno alle ore 8.30 e dalle ore 17.00 alle ore 20.00. Non è garantito, invece, il servizio sull’intera rete dalle ore 8.30 alle ore 17.00 e dalle ore 20.00 al termine del servizio diurno; così come non sono garantite le linee diurne che hanno corse programmate oltre le ore 24 e le corse notturne delle linee 38-44-61-86-170-246-301-451-664-881-916-980 e delle linee 314-404-444 della società RomaTpl.
Nella notte tra il 17 e il 18 settembre resta garantito il servizio delle linee bus notturne (linee la cui denominazione inizia per “n”), mentre non sono garantite le linee diurne che hanno corse programmate oltre le ore 24 e le corse notturne delle linee 38-44-61-86-170-246-301-451-664-881-916-980 e delle linee 314-404-444 della società RomaTpl.
Si legge in una nota dell’Atac:
“La nazionalizzazione dei settori e delle aziende strategiche; la riduzione dell’orario per contrastare gli effetti negativi della rivoluzione tecnologica; il superamento dei penalizzanti salari d’ingresso garantendo l’applicazione contrattuale di primo secondo livello ai neaoassunti; la sicurezza dei lavoratori e del servizio, introduzione del reato di omicidio sul lavoro; il salario minimo per legge contro la pratica dei contratti atipici e la lotta al precariato; la lotta a qualunque forma di discriminazione di genere, al razzismo e al sessismo; lo sviluppo di un sistema di ammortizzatori sociali, adeguati al contesto post-pandemico; il blocco dei licenziamenti e nessuna liberalizzazione degli appalti. Il libero esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali; reali penalità economiche a carico delle aziende sui ritardi dei rinnovi contrattuali ed adeguati recuperi salari; una legge sulla rappresentanza che superi il monopolio costruito sulle complicità tre le OOSS e le associazioni datoriali di categoria”.