Viaggiatori esasperati, problemi di ogni tipo e rimbalzo di responsabilità: la situazione nelle metropolitane romane è insostenibile. Le opposizioni all’attacco del Campidoglio
Sono ventiquattro gli impianti non funzionanti nella metropolitana di Roma, tra scale mobili ed ascensori. Un problema che attanaglia la Capitale rendendo il servizio pubblico un vero inferno. Dal quale sembra impossibile uscirne fuori. I problemi burocratici si uniscono a quelli pratici. Riuscire a trovare il bandolo della matassa tra Atac, Ansfisa (l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, che si occupa dei sopralluoghi e delle verifiche sugli impianti), il Comune e la Regione, sembra quasi impossibile, con numerosi e continui rimbalzi di responsabilità.
Il rimbalzo di responsabilità tra Ataca, Ansfisa, Comune e Regione
Un impasse dalla quale sembra quasi impossibile uscirne. Atac ha spiegato che “al momento 24 impianti, sui quali Atac ha terminato le attività, non possono essere attivati per mancanza di queste autorizzazioni”. Si tratta delle stazioni Termini, Manzoni, Re di Roma, Ponte Lungo, Furio Camillo, Subaugusta, Cinecittà, Anagnina, e lungo la metro B di Bologna e Laurentina. Ansfisa ha risposto annunciando che “in poche settimane le procedure tecnico-amministrative per la grande maggioranza degli impianti, e sono in fase di conclusione quelle per gli ultimi 5 rimasti e si completeranno probabilmente nella prossima settimana, anche con l’assenso necessario della Regione”.
Italia Viva promette battaglia: “Situazione insostenibile”
Un tira e molla che ha portato al blocco di numerosi impianti e alle proteste di passeggeri e politici. Valerio Casini e Francesca Leoncini, consiglieri capitolini di Italia Viva hanno promesso battaglia: “Presenteremo un’interrogazione all’Assessore Patanè sull’accessibilità delle stazioni della metropolitana: vogliamo sapere come sia possibile che ci siano più di venti impianti, tra scale mobili e ascensori, attualmente funzionanti, sui quali cioè sono state completate le attività di manutenzione, ma ancora fermi per problemi burocratici, in attesa di autorizzazioni”, hanno dichiarato, riferendosi all’accessibilità alle stazioni metro.
“Si tratta infatti di un disservizio che reputiamo particolarmente grave – continuano i due consiglieri comunali -, non solo perché coinvolge stazioni strategiche come Termini, Re di Roma e piazza Bologna, ma soprattutto perché grava in modo inaccettabile sull’utenza più fragile. L’Atac ha comunicato di aver ridotto di oltre il 50%, rispetto a un anno fa, il numero di scale mobili e ascensori fuori servizio e che adesso punta a coinvolgere le grandi ditte di costruzione di impianti di traslazione nelle attività di manutenzione. Certamente un risultato apprezzabile e un obiettivo a medio termine condivisibile, ma è chiaro che non possono bastare i buoni propositi per migliorare la qualità del servizio. Così come è altrettanto evidente che non ci si può presentare con un tale livello di inefficienza del trasporto pubblico locale ai milioni di pellegrini che arriveranno in città per il prossimo Giubileo. Ci auguriamo che la Giunta Gualtieri ne sia consapevole”.