Atac, Giovanni Mottura sulle sanificazioni anti Covid e il rifiuto degli autisti di salire sui mezzi

Una strana moda tra gli autisti Atac, che si danno malati per scansare i turni alla guida degli autobus. Giovanni Mottura, amministratore unico dell’Atac, ha spiegato che “La nostra direzione del Personale ha ricevuto una ventina di richieste di “inidoneità” nell’ultimo periodo, tra cui c’è questa nuova fattispecie, l’allergia alle sanificazioni”.

Ha poi chiarito:
“Dato che si utilizzano gli stessi prodotti che tutti i cittadini, conducenti compresi, adoperano in casa o che possono trovare al supermercato, mi chiedo quale sia la differenza, perché in cabina di guida un disinfettante provochi questa indisposizione e altrove no.
Su questa vicenda abbiamo già avviato tutti i controlli del caso. Saremo inflessibili. L’allergia va dimostrata, ci saranno visite mediche, abbiamo investito del problema il servizio di medicina del lavoro, al quale abbiamo dato copia delle schede dei prodotti che utilizziamo a bordo. Per carità se c’è un problema di salute è giusto che sia valutato, ma appunto questo problema deve esistere. Nelle richieste di inidoneità che stiamo esaminando sono riportate le giustificazioni più disparate: l’allergia alle sanificazioni, c’è chi lamenta di essere troppo stressato, altri parlano di mal di schiena talmente gravi da non poter guidare…”

Ha poi concluso: “Dobbiamo agire su due binari: da una parte, questo voglio sottolinearlo con la massima forza, è doveroso riconoscere l’impegno straordinario della larghissima maggioranza dei lavoratori di Atac, oltre 10mila persone che hanno sempre garantito i servizi durante tutta la pandemia, un momento drammatico a cui abbiamo risposto al massimo delle nostre capacità. A tutti magari piacerebbe lavorare in smart working, ma Atac certo non può farlo. Dall’altro lato, affronteremo queste decine di presunte “inidoneità” col massimo rigore. Chi ha lamentato di essere allergico alle sanificazioni, come prevede la legge e gli accordi sindacali, è stato messo in aspettativa, con una riduzione della retribuzione. E i controlli andranno avanti”.

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