Un’Italia… di ghiaccio

Il viaggio in quel del Sud della Corea ha visto la nazionale italiana primeggiare con ben 10 medaglie in una delle Olimpiadi invernali più chiacchierate dal punto di vista politico ma anche una delle più belle dal versante sportivo.

Doppia medaglia per la nostrana Arianna Fontana nello short track, oro nei 500 metri e bronzo nei 1000 metri, in una disciplina che non ci ha visto storicamente parlando tra le nostre corde ma che, in queste Olimpiadi, ci ha dato due medagli sudate e sofferte ma soprattutto vinte con grande merito, soprattutto nella gara dei 500 metri ove la nostra Arianna non ha dato scampo agli avversari; più sofferta la gara dei 1000 metri che ha visto la Fontana prendere un bronzo molto importante e, soprattutto, il giusto coronamento di un lavoro lungo e faticoso.

Dalla montagna sono scese ben 6 medaglie tra sci, snowboard e biathlon con Sofia Goggia grande protagonista nella discesa libera con un oro fantasmagorico e Federica Brignone che nel gigante ha conquistato un preziosissimo bronzo al termine di una gara combattuta sul millesimo.

Lo snowboard, disciplina non sempre presente sotto le luci della ribalta, ci ha portato uno splendido oro con Michela Moioli che ci ha regalato un sogno ma che soprattutto ha fatto ricredere tanti sportivi che davano l’Italia sconfitta in partenza.

Ed, infine, ma non per importanza, biathlon e speed skating con ben 3 bronzi che ci porta in doppia cifra al termine di una Olimpiade splendida e piena di colpi di scena, nonché spettacoli mozzafiato che di certo rendono l’Olimpiade sud-coreana una delle più belle degli ultimi tempi.

Che dire? Tante sorprese e tante certezze per il nostro mondo sportivo soprattutto alla luce di medaglie in discipline alquanto inusuali per i colori azzurri nella storia recente, ma sicuramente di buon auspicio per le prossime Olimpiadi invernali.

A dimostrazione che nelle battaglie tra Davide e Golia, anche Davide può sognare e vincere contro i giganti di altre nazioni. Pertanto, auspichiamo che questa Olimpiade possa essere un buon punto di partenza per obbiettivi ancora più concreti nelle prossime, anche alla luce della nostra assenza al Mondiale della prossima estate, ma, soprattutto, che possa essere un’icona per un paese che (come spesso è successo in passato) necessita di eroi che guidino il paese.

di Luigi Colucci

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