L’ex direttore sportivo dei biancocelesti ai microfoni di Tv Play: “Sarri bocciò Nuno Tavares: Kvaratskhelia e Cavani furono ad un passo dalla Lazio
A giugno del 2023 ha chiuso la sua avventura alla Lazio, dopo diciotto anni nella capitale. Ma il cordone ombelicale che lo lega al club biancoceleste sembra ancora intatto. Igli Tare è tornato a parlare di Lazio: degli affari che più lo hanno soddisfatto, di quelli che non si sono concretizzati e dei calciatori attualmente a disposizione del tecnico Baroni. Nei confronti del quale ha speso delle importanti parole d’elogio.
Su Baroni il pensiero di Tare è chiaro. Il tecnico è uno dei segreti di questo inizio di stagione positivo della squadra biancoceleste. “Facile salire ora sul carro – ha detto a Tv Play – Ricordo le prime interviste di Baroni, dove diceva che bisognava prepararsi per partire a mille sin da subito. Questa Lazio ha tanta qualità fisica, tanta esplosività, ha giocatori che fanno le due fasi in modo perfetta. Si vede che l’allenatore ha un’idea di gioco. Credo che sia la squadra che faccia più divertire di tutta la Serie A. Si è creata armonia tra gruppo e staff, e la gente si sta innamorando piano piano. Spero che duri a lungo, perché Baroni è una persona per bene”.
Tare e la trattativa per Nuno Tavares
La Lazio di quest’anno ha lanciato Nuno Tavares, arrivato in estate dall’Arsenal. Il portoghese è stato la vera rivelazione di questo inizio di campionato, con cinque assist nelle prime gare. Tare svela un segreto: “Tavares vicino alla Lazio quando c’ero io? Era la prima opzione quando Sarri arrivò alla Lazio. Non è stato ritenuto funzionale al sistema del gioco e abbiamo abbandonato la pista”.
L’attacco dei biancocelesti è stato affidato in questa stagione a Dia e Castellanos. L’argentino, che lo scorso anno ha faticato, sembra un calciatore completamente diverso rispetto al passato. “Castellanos in una rosa come quella della Lazio può starci tranquillamente, ha personalità, grinta e furbizia da argentino. Presto per poter dare un giudizio, perché deve meritare di essere erede di Ciro Immobile. Può fare bene alla Lazio? Sì, perché si sa muovere bene, è forte anche di testa. Ma a me piace tirare le somme a bocce ferme. Durante la stagione ci sono alti e bassi. Senza Immobile e diventando titolare, mi auguro che può dimostrare la fiducia che è stata data”.
Tare svela: “Kvaratskhelia e Cavani ad un passo dalla Lazio”
Tra gli acquisti mancati, nei tanti anni passati nella capitale, figurano i nomi di Cavani e Kvaratskhelia. L’uruguaiano fu davvero ad un passo dallo sbarcare a Roma. “Mi dispiace per Cavani, perché avevo un accordo con gli agenti per portarlo alla Lazio. Ma i rapporti tra Lotito e Zamparini non erano dei migliori e quindi hanno deciso di darlo al Napoli. E’ un rimpianto, perché avrebbe fatto bene alla Lazio”. Cavani è sbarcato a Napoli, così come Kvaratskhelia. “Era un’opzione della Lazio prima che andasse al Napoli. Perché non è arrivato? Non posso dirlo. Ma è vero che c’è stata opportunità di portarlo alla Lazio”.
Chiusura dedicata a due difensori. Innanzitutto Alessio Romagnoli: “Ha una storia particolare. Per dodici anni di fila, ogni volta che ci vedevamo, quante volte gli dicevo che lo avrei portato alla Lazio. Sono felice che alla fine ci siamo riusciti. In quei due anni assieme è stata una bellissima sorpresa. E’ umile, grande lavoratore, utile per essere leader di un gruppo. Ha valori veri. Per tanti anni è stato capitano del Milan, non dimentichiamolo. A volte i giocatori hanno bisogno di fiducia”. Poi un aneddoto su Wesley Hoedt: “Acquistammo Wesley Hoedt nella sessione invernale e i primi di luglio si presentò in ritiro con un italiano perfetto. Lo guardai e gli dissi che non era possibile che sapesse l’italiano così in poco tempo. Lui aveva imparato l’italiano in Olanda e voleva essere pronto per capire ogni indicazione dell’allenatore. E’ un esempio bello, perché capisci che quando uno vuole fare una carriera importante si pone nel modo giusto. Ora invece i ragazzi pensano che la carriera sia lunga, ma non è vero. Una volta terminata la carriera da calciatore capisci e comprendi il calcio in maniera differente”.
Oggi Tare è alla ricerca di un progetto. In passato fu ad un passo dal Milan. “Ai tempi di Paolo Maldini c’è stato forte interesse di portarmi al Milan e lavorare con lui. Ma per vari motivi non è stato possibile e ho continuato alla Lazio, eravamo nel punto più alto del progetto. E siamo stati i pretendenti per vincere lo Scudetto, prima del Covid”.
Tare e il rapporto con Luis Alberto
“Chi è stato il più difficile da gestire alla Lazio? Luis Alberto ha un carattere molto forte, ma una volta che trovi le corde giuste è un ragazzo che ti dà l’anima in campo e fuori. A volte servono anche queste figure che vanno controcorrente. Poi quando capiscono l’importanza che hanno, allora possono dare il meglio di loro stessi”.