La formazioni di Josè Mourinho rischia i play-off a causa di una prestazione ‘sprecona’ contro il Servette.
La Roma spreca clamorosamente l’occasione di qualificarsi in totale serenità. La partita con il Servette, piuttosto a portata di una formazione titolare fornita e di pregio, si complica a causa della mancanza di freddezza sottoporta. Per una volta, non è la mancanza di occasioni il tema del post-partita, ma, paradossalmente, è l’incapacità di sfruttare le opportunità generate da un fraseggio stranamente efficace.
E’ vero… è soprattutto il livello dell’avversario, soprattutto sul piano difensivo, a fornire la possibilità di un palleggio finalmente frizzante, ma vedere una Roma così propositiva rimane cosa a dir poco rara. Stavolta Dybala, colui che solitamente, oltre a costruire da solo, tende a punire gli avversari sottoporta, perde due volte l’occasione di portare in vantaggio i giallorossi. Inoltre, per proseguire le incongruenze della serata, ecco un Cristante curiosamente disattento e impreciso.
I voti della Roma
Svilar 6,5: Non viene particolarmente impegnato dagli sforzi del padroni di casa. Quando chiamato all’intervento, si rivela sempre preciso e puntuale, in particolare in un’occasione, in cui salva il risultato con la punta delle dita.
Llorente 7: In mezzo ad una linea difensiva a dir poco ballerina, lo spagnolo rimane il vero punto fermo dei giallorossi. Solido e affidabile in fase di copertura, risulta persino brillante nei pressi dell’area di rigore avversaria, dove serve Lukaku per il gol che sblocca il match. Tecnica, efficacia, fisicità e intensità per questa piacevole scoperta.
Cristante 4,5: Una delle rarissime occasioni della stagione in cui, l’ex Atalanta, non garantisce la sua caratteristica affidabilità. Imprecisioni, ritardi e interpretazioni fallaci compongono una prestazione opaca e da dimenticare. Sul pareggio del Servette, è lui a lisciare clamorosamente sul cross che permette all’attaccante avversario di concludere a rete.
N’Dicka 5,5: Nessun errore evidente, nessuna giocata indimenticabile. Il francese continua a galleggiare in acque ambigue, in cui i tifosi faticano a etichettarlo.
Celik 5: Sebbene in fase difensiva siano evidenti l’attenzione e l’impegno, è l’apporto alla manovra offensiva che continua a lasciare a dir poco perplessi. Nel calcio contemporaneo, osservare un esterno di centrocampo di tale inconsistenza offensiva, risulta quantomeno curioso.
Bove 6: Anche in questo caso il centrocampista romano non riesce a brillare, poiché occupato in un laborioso sforzo in fase di pressing. Si impegna, torna utile alla squadra, ma non ruba lo sguardo come in altre occasioni.
Paredes 4,5: Ancora una volta, l’argentino non convince in nessuna delle due fasi. Pigro in copertura e sostanzialmente inutile in fase di impostazione dal basso, il numero 16 continua a deludere.
Aouar 5: Il suo compito, ovvero quello di inserirsi tra le linee avversarie per smistare palloni sulla trequarti avversaria, non viene mai svolto, causando inevitabilmente la disfatta della prestazione.
El Shaarawy 6: Parte come il solito faraone, spingendo dietro e avanti con qualità, ma l’autonomia pare piuttosto limitata: nel corso del secondo tempo, le giocate vengono inquinate dalla poca lucidità, a cui non può seguire il cambio.
Dybala 6+: Il fuoriclasse non appare al massimo della forma dal punto di vista fisico (d’altronde quando lo è?), ma le sue giocate, come di consueto, rappresentano il vero sistema di gioco della formazione giallorossa. Unico grosso neo? Perde due ghiotte occasioni per conquistare il vantaggio.
Lukaku 6: Parte distribuendo numerose sponde ai compagni, passa per un gol dei suoi e conclude la partita con svariate imprecisioni.
I voti dei subentrati
Pellegrini 5,5: Ancora in rodaggio, sembra pagare anche dal punto di vista puramente tecnico. Compie alcune imprecisioni davvero desuete per le sue caratteristiche.
Spinazzola 5: Entra svogliato e consegna svariati cross lenti e imprecisi ai compagni.
Belotti 6,5: Come sempre, entra e si sacrifica su ogni pallone.
Sanches: sv