Dopo la sconfitta con la Salernitana, il tecnico biancoceleste ipotizza, per la prima volta, un possibile addio alla panchina della Lazio
“Lotito? Non so quello che vuole fare. Io, se fossi il presidente, interverrei in maniera pesante, non sono fautore dei ritiri ma farei qualcosa per rompere l’inerzia”. Questa l’analisi di Maurizio Sarri, dopo il ko contro la Salernitana. I biancocelesti, caduti sotto i colpi di Candreva e compagni, hanno accumulato la sesta sconfitta in campionato su tredici giornate. I numeri sono eloquenti, ed inchiodano il tecnico e la squadra alle loro responsabilità.
A Salerno, contro l’ultima in classifica, la Lazio è stata spenta, prevedibile. Tanto da portare anche il tecnico (per la prima volta dopo tre anni) a ipotizzare sue responsabilità. “Qualcosa che non funziona c’è, se fossi sicuro che è solo colpa mia andrei via. Non capisco però dove possa essere la mia diversità rispetto allo scorso anno, quest’anno, anzi, sono molto più pressante. Se nei prossimi giorni valuterò che è colpa mia sarò il primo a prendere la decisione di andare via parlando con il presidente”.
Le difficoltà in attacco
La Lazio nelle ultime sei gare (quattro di campionato e due di Champions) ha segnato solo quattro gol: tre su calcio di rigore. I biancocelesti hanno conquistato finora 17 punti in campionato; dopo 13 partite di Serie A, si tratta della peggior partenza dei biancocelesti dal 2013/14. In quella stagione il tecnico Petkovic fu esonerato a gennaio, sostituito da Reja. “La squadra ha perso personalità, iniziativa. Dopo il gol al secondo tempo siamo rientrati per gestire cinquanta minuti. Questo non rientra nelle nostre caratteristiche. Abbiamo fatto troppo poco. Inutile giustificarsi con le assenze e con un errore arbitrale clamoroso. Alla fine se ci togliamo gli episodi abbiamo fatto troppo poco. La squadra ha perso qualcosa rispetto all’anno scorso, il rendimento dei giocatori non è all’altezza e ognuno si vede prendere la responsabilità più di tutti io, certamente è colpa mia”.
Sarri, la Champions e gli obiettivi: “Se giochiamo così…”
Mercoledì, la sfida in Champions League, decisiva, contro il Celtic. “Mi preoccupa la gara con il Celtic? Spero che la Champions sia un’altra storia, mi preoccupa la mentalità di una squadra che fatica a ritrovarsi. La Champions a volte fa miracoli, vediamo se riusciamo ad entrare in campo con una mentalità diversa. Zaccagni? Ha un problema articolare all’anca. Farà accertamenti. Certe prestazioni non si possono giustificare neanche con il calendario. Per me ci sono troppi giocatori che non stanno rendendo. Se la Lazio gioca così è inutile parlare di alta classifica, farà una tranquilla metà classifica. Al momento delle prestazioni all’altezza la Lazio potrà avere degli obiettivi”.