Il tecnico, alla vigilia della gara contro il Celtic, punta l’indice sulla squadra e sull’ambiente: “Non voglio risposte a parole, ma sul campo. La mentalità? I giocatori e i tecnici cambiano, ma l’ambiente no”
Un punto nelle ultime tre partite in campionato: quattro gol (tre su rigore) segnati nelle ultime cinque gare. La Lazio vive un momento di grande crisi, che la sconfitta di Salerno ha acuito. I biancocelesti sono stati sconfitti in rimonta dall’ultima in classifica, al termine di una gara che ha fatto innervosire tecnico e società. L’allenatore biancoceleste, a fine gara, aveva invocato un intervento del club, per provare a cambiare qualcosa. “C’è stato – ha detto nella conferenza stampa alla vigilia della gara di Champions League contro il Celtic – ed è stato fatto dal Direttore Fabiani. E’ stato un intervento tosto. Di questo sono contento perchè ce n’era bisogno. E’ stato un intervento bello: mi è piaciuto”.
Al termine di Salernitana-Lazio, Maurizio Sarri si era messo in discussione: “Se la colpa è mia dirò a Lotito di cambiare”, aveva detto a caldo dopo il ko. A distanza di 48 ore dalla brutta sconfitta dell’Arechi, il tecnico è tornato a parlare dell’atteggiamento dei calciatori. “I segnali dopo Salerno? Non voglio segnali ora, ma domani. Abbiamo perso una partita per superficialità, mancanza di determinazione. Abbiamo perso in maniera brutta, la squadra deve rispondere non a parole, ma sul campo”.
Sarri non vuole sentire parlare di senatori e di nuovi arrivi. Si aspetta una scossa da tutto il gruppo. “Bisogna resettare. Non esiste più vecchia guardia o nuovi. I giocatori a disposizione sono questi e non esistono pregiudizi. Valutazioni tattiche? La tattica aiuta quando sei al livello degli avversari. Quando entri in campo meno cattivo degli avversari, non c’è tattica che conti”. Nessun passo indietro. Nessun cambiamento. A chi gli fa notare che la sua Lazio è forse ormai diventata un libro aperto per gli avversari, Sarri risponde così: “Il Barcellona ha dominato in Europa dieci anni giocando sempre allo stesso modo. Questi sono discorsi da bar che non mi interessano assolutamente”.
In passato, quando le stagioni sembravano prendere una brutta piega, senatori del calibro di Klose, Parolo e Lulic, dissero che sin dal ritiro precampionato, c’era la sensazione di un campionato che sarebbe stato molto difficile. “Ma il ritiro quest’anno è stato fatto su alti livelli. E’ cambiato qualcosa dopo il ritiro. Durante il ritiro l’atmosfera all’interno della squadra era di ottimo livello”. Cosa è cambiato? Qual è il male che affligge la Lazio? Sarri si aspetta una pronta risposta nella sfida Champions contro il Celtic. In caso di vittoria (e sperando in buone notizie dall’Atletico Madrid a Rotterdam), i biancocelesti potrebbero mettere le mani sugli ottavi di finale. “Affrontiamo il Celtic che è una buona squadra, con un buon ritmo e con discrete qualità tecniche. Non è facile affrontarla e non ci dobbiamo illudere dei risultati in trasferta in due partite condizionate dall’inferiorità numerica. Sarà un match complicato”.
Per il quale Sarri si preparerà senza cambiare nulla rispetto al passato. “Mi preparo alla partita, come sempre. Quello che dovevo dire l’ho detto ieri. Ora è il momento di cercare di ricompattarci senza insistere sulle nostre colpe dopo Salerno, con la speranza che la grande atmosfera che si respira in Champions ci dia qualcosa in più”. La sua Lazio sembra essere tornata quella del primo anno: incapace di trovare continuità di risultati e bloccata da una mentalità difficile da decifrare. “La mentalità dipende da 2000 fattori. Non dipende solo dalle parole dei tecnici. Cambiano i giocatori, cambiano gli allenatori, ma se i problemi restano sempre gli stessi, allora vuol dire che c’è altro. Forse a livello ambientale c’è qualcosa che viene trasmesso nel gruppo”.
La situazione legata all’infermeria, certamente non aiuta. Rispetto alla gara di Salerno Sarri ritroverà Luis Alberto (squalificato all’Arechi), ma dovrà rinunciare ancora a Zaccagni e Romagnoli. “La situazione degli infortunati? Zaccagni e Romagnoli sono fuori. Casale è in miglioramento, ma non è pronto per poter giocare. Sta meglio Rovella: ora vedremo l’ultimo allenamento e poi tireremo le somme”.