Roma, tifosi sotto shock: Friedkin finisce nei guai. La nota della società

Continua il momento molto delicato per la proprietà americana della società giallorossa che, dopo l’esonero di De Rossi e le dimissioni della Ceo, deve risolvere un nuovo problema

Una vera e propria bomba quella lanciata dal quotidiano La Repubblica in edicola oggi secondo cui la famiglia Friedkin è stata chiamata a rispondere di alcune situazioni poco chiare emerse dopo che, nei mesi scorsi, la Guardia di Finanza ha passato al setaccio i bilanci della società della A.S Roma dal 2016 al 2021. Uno squilibrio che potrebbe avere delle pesanti ripercussioni su tutta la gestione societaria.

Stangata per la Roma – Romacityrumors.it – Ansa foto

 

Momento complicato per la famiglia americana che da alcuni anni è proprietaria della società giallorossa, chiamata soltanto un paio di settimane fa ad affrontare e risolvere un vero e proprio terremoto che ha lasciato interdetti e sicuramente poco felici i migliaia di tifosi che hanno la Roma nel cuore. L’improvviso licenziamento del beniamino del pubblico Daniele De Rossi, con il conseguente arrivo sulla panchina di Juric e la lettera di dimissioni che sa tanto di licenziamento anticipato della Ceo, Lina Souloukou, hanno provocato un corto circuito in tutto l’ambiente che ancora non è stato del tutto superato.

Ancora guai per i Friedkin

Non c’è pace in casa Roma. Dopo lo scioccante improvviso esonero del beniamino della tifoseria giallorossa, l’ex capitano De Rossi, e le dimissioni della Ceo Souloukou, la famiglia Friedkin si trova ad affrontare altre nubi nere che si stanno addensando sempre più all’orizzonte. La società infatti potrebbe andare incontro a una pesante stangata finanziaria che potrebbe mettere seriamente a rischio la liquidità a disposizione della società. La Guardia di Finanza infatti nelle scorse settimane ha passato al setaccio  i bilanci del club giallorosso dal 2016 al 2021, trovando diverse anomalie tanto da consegnare un verbale per “dichiarazione infedele” contestato così alla società di Dan e Ryan Friedkin, che finora ha rifiutato di scendere a patti. Ora la palla passa all’Agenzia delle entrate per ulteriori verifiche in tempi rapidi, visto che il primo anno di contestazioni si prescriverà il prossimo 31 dicembre 2024. La ripercussione sulle casse della Roma potrebbe oscillare dai 17 milioni di euro fino a un massimo di 34 milioni. Cioè il valore delle sanzioni amministrative che la società si troverebbe a sborsare qualora venisse certificato il mancato pagamento dell’Ires, l’imposta sui redditi delle società per 19 milioni di euro.

Il presidente della AS Roma – Romacityrumors.it – Ansa foto

 

Operazioni di mercato da chiarire

In particolare, alla società giallorossa vengono contestate alcune operazioni di mercato svolte negli ultimi anni con le quali avrebbe “sistemato” il bilancio attraverso due tipi di operazioni che hanno generato “maggiori costi non deducibili” per circa 80 milioni di euro, con 19 milioni di Ires da pagare al Fisco, attraverso delle permute mascherate da compravendite reciproche (sono finiti sotto la lente del Fisco alcuni scambi di mercato con la Juventus come quello tra Leonardo Spinazzola e Luca Pellegrini), o tramite  ricorso alle svalutazioni eccessive di ben 8 calciatori: Diawara, Pedro, Pastore, Nzonzi, Dzeko, Perotti, Leandro Castan e H’Maidat. Le multe alla A.S Roma saranno inevitabili, ma bisognerà capirne l’esatto importo visto che queste sanzioni possono oscillare da un minimo del 90% a un massimo del 180% rispetto alle imposte dovute.

In serata la Società giallorossa ha emesso un comunicato ufficiale in merito a questa vicenda che sta destando molta preoccupazione tra i tifosi: “In relazione alle notizie inesatte apparse in merito al processo verbale della Guardia di Finanza, la Società ritiene si tratti di rilievi infondati, con riguardo ai quali intende far emergere la correttezza del proprio operato presso le competenti sedi, fermo restando che, anche ove i rilievi fossero accolti, il carico impositivo massimo non supererebbe comunque i 2 milioni di euro circa”.

Gestione cookie