La capitale è pronta ad accogliere due nuove stazioni della metropolitana. Un progetto ambizioso, destinato a migliorare in modo significativo la circolazione nella città eterna
L’attesa è stata lunga: oltre tredici anni. Ma alla fine il progetto legato alle due nuove stazioni della Metro C è arrivato in porto. Da ieri la capitale potrà contare su due nuove fermate, destinate a migliorare e ampliare la circolazione all’interno della città eterna. Un progetto ambizioso e che è costato diversi milioni di euro. E che ora è entrato finalmente nel momento decisivo.

E’ sato inaugurato un tratto sotterraneo nel cuore della città dove mobilità moderna e archeologia si sono intrecciate in uno dei passaggi infrastrutturali più delicati degli ultimi decenni. Dopo una lunghissima attesa, Roma potrà finalmente contare su due nuove fermate della Metro C.
Il nuovo tratto collegherà San Giovanni con via dei Fori Imperiali: è costato la bellezza di 660 milioni di euro e porterà la nuova Linea C ad un totale di ben ventiquattro stazioni attive: con una linea sotterranea che si snoda per ben ventuno chilometri e mezzo. Le due nuove fermate della Metro saranno Colosseo e Porta Metronia. Luogo dove sorgerà anche un Museo, destinato a conservare un vasto complesso militare romano del II secolo d.C., tra cui la Domus del Comandante e la casa del centurione. Il progetto del Museo dovrebbe partire intorno alla metà di febbraio, quando saranno completati gli allestimenti.
Le due nuove stazioni e i progetti ambiziosi del Campidoglio
Le due stazioni sono tra gli interventi più complessi della rete metropolitana romana. Colosseo si sviluppa su quattro livelli fino a 32 metri di profondità e permette l’interscambio con la linea B, mentre Porta Metronia si articola su cinque livelli fino a 30 metri sotto il piano stradale. L’intero progetto ha richiesto circa 625 mila metri cubi di scavi realizzati con la tecnica “top-down”. All’inaugurazione hanno partecipato il sindaco Roberto Gualtieri, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, l’assessore capitolino Eugenio Patanè e l’amministratore delegato di Webuild Pietro Salini.
Gualtieri ha sottolineato come le nuove stazioni rappresentassero “vere e proprie attrazioni turistiche e culturali” e quanto l’apertura segnasse “un salto di qualità al nostro servizio metropolitano”. Giuli le ha definite “un frammento straordinario della storia della Capitale”, ricordando che infrastrutture e archeologia potevano convivere. Per il futuro della linea, oltre all’estensione verso piazza Venezia prevista entro il 2033, il completamento della tratta T1 fino a Farnesina è atteso entro il 2036.