Ecco le valutazioni individuali dei giallorossi nell’adrenalinica sfida contro il Lecce. Lukaku bipolare, Aouar e Dybala danzano tra le macerie.
Chi avrebbe detto che, dopo dieci giornate dall’inizio del campionato, Roma e Lecce si sarebbero affrontate per sapere chi delle due avrebbe superato l’altra e, invece, è proprio ciò che è avvenuto allo Stadio Olimpico. A spuntarla sono stati i padroni di casa, grazie al solito infinito Paulo Dybala e alla rinnovata intesa con gli esponenti della fase offensiva giallorossa.
Lukaku spreca clamorosamente dal dischetto dopo pochi minuti, ma, anche grazie all’argentino in maglia 21, ritrova fiducia e ritmo. A stupire Aouar, che dopo una sequela di prestazioni trasparenti, dispensa qualità sulla trequarti avversaria, premiando brillantemente i movimenti dei compagni.
Le Pagelle della Roma
Rui Patricio 7: Non particolarmente impegnato dalle incursioni del Lecce nel primo. Nella ripresa non può nulla sul gol di Almqvist, ma nei minuti finali, in armonia con il resto della formazione, tira fuori qualcosa in più, evitando il due a zero.
Llorente 6,5: Piuttosto preciso e solido per gran parte della gara. Nel finale appare piuttosto in sofferenza a causa dell’esuberanza di Strefezza.
Mancini 5,5: Sempre aggressivo durante la fase di pressione. Segue con attenzione le frequenti infilate di Banda, disinnescando costantemente la vivacità dell’africano… almeno fino al gol di Almqvist, dove è proprio Banda a servire lo svedese. Le magagne emergono ogni qualvolta il difensore centrale giallorosso tenta di superare la metà campo avversaria, dove occorre tecnica e dinamicità per risultare vagamente utile alla fase di possesso.
Ndicka 5,5: Non viene particolarmente coinvolto in nessuna delle due fasi, ma nelle rare occasioni in cui è necessario un suo intervento difensivo, sembra non deludere. Avremmo voluto scrivere questo, ma sul gol la sua marcatura sul numero 7 del Lecce è a dir poco generosa.
Karsdorp 4,5: Insipido e poco incisivo. Dietro mantiene discretamente la posizione, ma è davanti che iniziano i reali problemi. L’olandese non tenta mai l’uno contro uno, appiattendo tragicamente la spinta giallorossa su quella fascia. Anche sul versante cross, Karsdorp non si rivela sostanzialmente mai un reale alleato per il reparto offensivo capitolino.
Aouar 7,5: Il recente passato dell’algerino non aveva convinto i sostenitori giallorossi, ma questa prestaizone stupisce per l’inedita dose di intraprendenza e intensità. La qualità non gli è mai mancata, ma se conquisterà la costanza nel cercare e trovare il coraggio di tentare la giocata, potrebbe divenire una pedina fondamentale per la scacchiera giallorossa.
El Shaarawy 7: Una gara di sacrificio, che non gli permette di brillare agli occhi dei meno attenti. Tuttavia, analizzando da vicino la sua prestazione, si conferma la rara capacità di sacrificarsi per permettere alle stelle di uscire.
Bove 6: Sul piano dell’impegno il centrocampista giallorosso non delude mai, tuttavia stavolta sembra essere a corto di idee. Nel finale sembra soffrire di una legittims stanchezza.
Cristante 6,5: Solido… difficilmente potremmo trovare aggettivo più adatto alla gara di Brian, che ancora una volta manifesta i benefici di una parabola ascendente.
Lukaku 6,5: Sbaglia il suo primo rigore italiano e, nella mezz’ora successiva, sparisce dai radar. E’ il suo fido compagno di reparto, Paulo Dybala, a costringerlo a tornare in partita. Difatti, quando l’argentino lo pesca sul filo del fuorigioco, il caro e vecchio Romelu riemerge e non perdona, facendo esplodere lo Stadio Olimpico.
Dybala 8: Come sempre… monumentale. L’argentino crea, rifinisce e inventa dal nulla, rappresentando da solo l’impalcatura tecnico-tattica dei ragazzi di Mou. Ad un certo punto, rischia persino di segnare il gol dell’anno: riceve al limite dell’area da destra, addomestica il pallone con il suo educatissimo mancino, superando con un sombrero l’avversario e conclude al volo… la palla, per sua sfortuna, è a pochi centimetri dallo specchio della porta. L’inaspettato sacrificio finale in fase di non possesso fa ben sperare dal punto di vista fisico.
I subentrati
Sanches 4: Pochi istanti bastano a capire che non è ancora in condizione. Perde palla e rincorre a velocità francamente imbarazzanti. Per compensare la condizone fisica, commette anche fallo.
Azmoun 6,5: Tocca letteralmente due palloni. Il primo rischia di far capitolare la Roma, poichè aveva innescato un micidiale contropiede dei salentini, il secondo è il gol del pari. Ottimo inserimento sul primo palo e Mourinho ringrazia
Belotti s.v.
Zalewski 6,5: La qualità non va a pile e, nonostante i pochi palloni toccati, il piede rimane educato e preciso. E’ sua la palla con il contagiri sulla testa di Azmoun
Kristensen 5,5: Poche occasioni da protagonista, che bastano a confermare una certa imprecisione in fase offensiva