Il Direttore sportivo della Roma esce per la prima volta allo scoperto e spiega le scelte su De Rossi, Juric, Souloukou e la verità su Dybala
Da quando è arrivato nella capitale per sostituire il dimissionario Thiago Pinto, ha lavorato in silenzio, partecipando alla costruzione della squadra e poi, alle scelte che hanno tenuto con il fiato sospeso i tifosi giallorossi: il futuro di Dybala (con la mancata cessione in Arabia Saudita), l’esonero di Daniele De Rossi e la scelta di affidare la squadra a Ivan Juric. Oggi, a distanza di tempo, Florent Ghisolfi, esce allo scoperto, mettendoci la faccia e spiegando le scelte.
Il direttore sportivo della Roma ci mette la faccia e non si nasconde: spiega il motivo che ha portato la Roma ad allontanare Daniele De Rossi (per il quale “le porte della Roma saranno sempre aperte”) e a scegliere un profilo come quello di Juric . Il dirigente francese tocca tanti argomenti, spiegando anche i motivi che hanno portato all’addio dell’ex Ceo Lina Soulouku.
Parlando della dirigente greca, Ghisolfi non entra nel merito dell’addio: “Io sono arrivato quattro mesi fa e c’era già in piedi un’organizzazione abbastanza chiara con Lina come Ceo. Il mio obiettivo è stato quello di adattarmi e cercare di lavorare insieme a lei per trovare un equilibrio tra Ceo, diesse e tecnico”. Lina Souloukou non è stata sostituita. Ghisolfi conferma che “ci sarà un nuovo Ceo che arriverà e il nostro obiettivo è creare una coesione e una relazione di lavoro che sia efficace club”. Da ieri è stato confermato l’innesto di Mark Sertori, nuovo Head of performance, che lavorerà al fianco di Juric: “Siamo stati in grado di trovare questa stabilità che ricerchiamo e non è un caso che Ivan Juric abbia fatto i complimenti allo staff e all’organizzazione che ha trovato al Fulvio Bernardini”.
L’addio a Daniele De Rossi
Seguendo le parole di Ghisolfi emerge, in modo evidente, l’influenza di Daniele De Rossi nelle scelte di mercato. Il diesse, sulle pagine del Corriere dello Sport, spiega: “ Già alla fine del mercato De Rossi stava cambiando idea sul modulo scegliendo di giocare con la difesa a tre per le qualità e la natura dei giocatori che abbiamo in rosa, ma soprattutto perché analizzando la situazione in difesa avevamo bisogno di una maggiore stabilità. L’anno scorso infatti questa squadra soffriva troppo i contropiedi, e così è stato anche a inizio campionato. Per questo a Genova abbiamo giocato a tre, per questo abbiamo cominciato a prendere giocatori come Saelemaekers, Hermoso, Hummels, adatti a questo sistema. Abbiamo inoltre sette giocatori che possono giocare da quinti”. L’ex tecnico ha quindi optato per un cambio di modulo in difesa. “Poi nella scelta dei giocatori ci sono stati imprevisti come Danso. Daniele ha optato per la difesa a tre, la scelta di prendere Juric rappresenta la continuità con il lavoro sul nuovo modulo”.
La scelta di esonerare ha stupito tutti. Ghisolfi la spiega così: “De Rossi Non è una domanda facile a cui rispondere, e del cambio allenatore è meglio parlarne più avanti. Sicuramente è stato un momento difficile e doloroso per noi. Daniele è una leggenda del club, lo resterà per sempre, lo ringrazio perché mi ha accolto a braccia aperte, avevamo un rapporto franco e onesto. Ero toccato dalla situazione perché se l’allenatore fallisce anche io ne risento. Ma come Dan ha detto, avrà sicuramente una bella carriera e questa sarà sempre casa sua”.
Da De Rossi a Dybala e al mancato addio: “Su Paulo c’è stato l’interesse dell’Al-Qadsiah – spiega Ghisolfi – e come normale che sia ci ha riflettuto. Ha fatto una scelta di cuore ed è positivo per tutti, sia per le qualità del giocatore, sia per le sue connessioni al club, a Dan e Ryan, e ai tifosi. Noi essendo pragmatici, siamo stati costretti a prendere in considerazione la sua volontà di partire. Quindi da un lato avevamo l’opzione di dover essere pronti a sostituirlo, dall’altro invece il lato positivo di continuare ad avere un top player in rosa”.
Dybala e il numero di partite da giocare: la verità
A Roma si è sparsa la voce dell’esistenza di clausole particolari sul contratto dell’argentino, che potrebbero imporre al tecnico di non utilizzarlo con continuità. “No, il mister non ha alcuna indicazione da parte della società e non c’è alcuna discussione in corso sul rinnovo. L’unica cosa che vogliamo è che Dybala sia concentrato in campo, che possa dare il massimo e che si liberi mentalmente per dare il meglio di sé”.
Chiusura dedicata al mercato. La Roma ha chiuso una delle sessioni più onerose dal punto di vista degli investimenti: da Soulè (“può giocare nel 4-3-3 ma anche nel 3-4-2-1, dietro la punta”), a Dovbyk (“che è comunque il capocannoniere della scorsa Liga e rappresenta più la parte di performance”), a Le Feè, pagato 25 milioni e ancora poco preso in considerazione. “Non ha mai avuto infortuni importanti, neanche da giovane. È un peccato, questo infortunio ha fermato un po’ la sua evoluzione. Era entrato bene con l’Empoli, al mister piace tanto, è importante recuperarlo. Anche qui vediamo però la qualità del gruppo. Avremo altri infortuni, con tante partite, ma abbiamo una rosa che ci permette di vedere la qualità dei giocatori”.