Robin Hood in azione: colpo in pieno centro

Una banda di attivisti sta creando il panico per la città e la maggior parte dei cittadini è con queste persone e con la loro protesta

Quando lo Stato non arriva anzi, quasi si ferma, ecco che intervengono i cittadini e prendono l’iniziativa. Robin Hood, appunto, che lotta contro le ingiustizie. Cittadini stanchi che scendono in campo in tutto e per tutto per una questione che sta creando parecchio malumore: gli affitti brevi in sé e le famose quanto fastidiose key-box.

Foglio dimostrativo degli attivisti Robin Hood
Robin Hood in azione: colpo in pieno centro (Ansa Foto) Romacityrumors.it

Un “Pasquino”, visto che siamo a Roma, con azione diretta. In tante città italiane, infatti, da Milano a Torino a Firenze e Roma ci sono tante scatoline dove all’interno di esse ci sono le chiavi di una casa e si recuperano digitando un codice che viene inviato via mail o via whatsapp, in questo modo non c’è alcun contatto tra il gestore di un B&B e il cliente che può prendere le chiavi dell’appartamento appena affittato senza alcun rischio.

E fin qui tutto bene, o quasi. Il quasi è che questo sistema doveva finire anche perché non viene accettato dalle persone che abitano nei paraggi e non sopportano di dover vedere queste scatoline che tappezzano ogni palazzo e ogni via o palo della città. E siccome lo Stato e il Governo avevano dato disposizioni di rimuoverle tutte ma si son dovuti fermare perché non c’era l’esistenza del reato, quindi i vigili che si erano mossi per rimuoverle si sono dovuti fermare considerato lo stop dei magistrati.

Allora ecco che entrano in campo gli attivisti di Robin Hood, cittadini stanchi di dover vedere che nessuno fa nulla, nonostante un’ordinanza governativa, e allora ci pensano loro o distruggendoli oppure, ed è l’ultima novità sabotandoli, inserendo della colla all’interno della serratura così non si apriranno mai.

“Basta con le Key-box e con gli affitti brevi”

Avevano fatto il loro ingresso qualche tempo fa a via di San Teodoro, ma anche a San Lorenzo e in altre zone della città, ora si sono concentrati su Trastevere, andando a distruggere e sabotare ben 80 key box per la gioia dei proprietari degli appartamenti che possono denunciare quanto è accaduto, ma non avranno mai giustizia perché quelle scatole lì non ci dovrebbero essere.

Non è una questione di sicurezza. Non è una questione di decoro. La casa è un diritto, non una gallina dalle uova d’oro“. E’ il messaggio lasciato dalla banda di Robin Hood che ha colpito ancora una volta dopo le tante spedizioni in giro per la capitale, insieme a Firenze la più colpita dalle key box.

Key box sabotate
“Basta con le Key-box e con gli affitti brevi” (Screenshot Romacityrumors.it)

A quasi due mesi dalla nostra prima azione in via San Teodoro, a Roma le acque si sono smosse. Prima la discussione di un regolamento per gli affitti brevi a Roma, poi la direttiva ministeriale di Piantedosi che vieta il check- in a distanza per identificare gli ospiti dei b& b. Quegli stessi lucchetti che tagliavamo per protesta ora li rimuovono anche i vigili, che hanno utilizzato la nostra tecnica comunicativa: taglio con cesoia e messaggio affisso “ Key box rimosso e sequestrato, presentarsi alla polizia locale” , il cartello lasciato da Robin Hood vicino alla zona del sabotaggio nelle vie di Trastevere.

In realtà il pm che si è occupato dei 13 sequestri ha poi fermato questa procedura e ora i vigili stanno capendo, insieme al Campidoglio, come intervenire per poterli rimuovere. “Le famiglie, gli studenti, gli anziani non possono più permettersi gli affitti che raggiungono picchi di crescita dell’ 80%. Gli sfratti in vista del Giubileo sono alle stelle. I quartieri cambiano volto per lasciare spazio a consumo, beni di lusso, fast food“.

Ed ecco le istruzioni riassunte in tre disegni che compaiono in fondo al cartello: « compra la colla dal ferramenta, sabota i lucchetti in modo da bloccarne il funzionamento, appiccica l’adesivo e lascia un segno di Robin Hood

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