Mentre la capitale insorge nei confronti di José Mourinho, i Friedkin si trovani davanti ad un ostacolo insormontabile
Mentre i tifosi invadono i social a forconi (tastiere) sguainati, i Friedkin si trovano costretti a valutare seriamente il futuro di José Mourinho.
Se il popolo romanista sembrerebbe oramai definitivamente stanco di attendere segnali di vita dalla Roma, attualmente nona in campionato, i vertici giallorossi devono scegliere se concludere la stagione con il condottiero portoghese o procedere con l’esonero tanto richiesto da alcune frange della tifoseria. In questo caso, tuttavia, i Friedkin andrebbero incontro ad un cavillo inaspettato nel contratto di Mou.
La penale salva Mou
Nona posizione in classifica, Coppa Italia sfumata, il fastidio più che evitabile dei play-off di Europa League e una carrellata di scontri diretti persi malamente… Insomma, José Mourinho e la sua Roma non sembrano navigare in acque particolarmente serene, come i commenti sui canali social dei giallorossi fanno facilmente intuire. Adesso, al giro di boa del campionato, alcuni tifosi sembrano voler passare oltre lo Special One e, come il popolo giallorosso, pare che la proprietà statunitense sia satura di promesse e speranze disattese. E’ vero… In molti continuano a giustificare lo Special One a causa di una rosa innegabilmente sfornita sul piano dei sostituti (manca un vice Dybala, in difesa si è costretti a far giocare con costanza un 2005 che a malapena ha toccato un campo di Serie A ecc…), ma la prevalenza dei sostenitori capitolini intravede anche e soprattutto nella povertà tattica di Mou il cruccio di questa nefasta stagione.
Ora che la piazza parrebbe d’accordo sul prossimo passo da compiere (esonerare Mourinho), ecco che emergono le minuzie burocratiche ad ostacolare il volere del popolo. E’ ormai risaputo, che lo Special One, in accordo con il suo scaltro procuratore Jorge Mendes, non firmi da svariati anni un contratto, se in questo non vi sia una particolare clausola, che impedisce alla società di cacciare Mou a contratto in essere, pena una mora da recapitare direttamente nel conto del portoghese. Un dettaglio non trascurabile, che porterebbe il costo dell’esonero alle stelle. Stringere i denti fino a giugno, mese della scadenza del contratto di Mou, pare ormai l’unico sentiero da percorrere, senza rischiare di portare a Trigoria un traghettatore, il quale, tra l’altro, difficilmente riuscirebbe da subito ad incidere su una stagione irrimediabilmente compromessa.