La ricerca di un innesto difensivo inizia a farsi tanto impellente quanto complicata per la Roma di José Mourinho. Ecco la misera cifra a disposizione nel mercato di gennaio
Il mercato invernale è iniziato da poche ore, ma i tifosi della Roma sembrano già impauriti dalla possibilità di ritrovarsi senza nuovi innesti di rilievo a partire dal primo febbraio 2024.
L’approdo di un difensore nella capitale appare come una proprietà imprescindibile per Pinto e colleghi che, tuttavia, si trovano limitati da risorse risicate.
Un mercato di stenti
Oramai, è piuttosto intuibile il motivo per cui José Mourinho sta supplicando la società di fornirgli alammo un difensore: la partenza di N’Dicka per la Coppa d’Africa, l’infortunio senza data di scadenza di Chris Smalling, il rientro in punto di piedi di Kumbulla e la preoccupante pubalgia di Gianluca Mancini, sono i fattori che causano un cocktail di precarietà non particolarmente piacevole per lo Special One. Venir costretto, come già precedente accaduto durante la stagione, ad arretrare Edoardo Bove o Brian Cristante (o entrambi) nella difesa a tre, sarebbe a dir poco frustrante per Mou, che non vuole privarsi dei due centrocampisti. Tanto Bove, quanto Cristante, risultano piuttosto fondamentali per l’economia dei giallorossi al centro del campo.
Tuttavia… Nonostante le evidenze appena citate, le strade a disposizione si volatizzano repentinamente col passare dei giorni. Svariati difatti i nomi avvicinati alla Roma e poi scemati in un nulla di fatto. Anche gli stessi bookmakers hanno alzato sensibilmente le quote relative al possibile trasferimento dei difensori più ricercati da Pinto. Il ventaglio di possibilità, inoltre, si è ristretto sensibilmente a causa dell’irrisorio budget fornito al ds portoghese. Secondo La Repubblica, Pinto avrebbe a disposizione la misera cifra di 2 milioni di euro lordi, nei quali non dovrebbe rientrare soltanto il costo dell’operazione in sé, ma anche l’ingaggio stesso del calciatore. Insomma… Mission Impossible per i vertici di Trigoria, che si trovano costretti a valutare soltanto i calciatori acquistabili a parametro zero e con modeste pretese economiche per quanto concerne il salario.