Luis Alberto: “Ecco cosa serve per la Champions. Poi sul palo al derby…”

Lo spagnolo, protagonista di un ottimo inizio di stagione, fa un bilancio del campionato biancoceleste: e prova a lanciare un messaggio per il futuro

Da indesiderato a leader. Da calciatore fuori dal progetto, a capitano. Dodici mesi fa Maurizio Sarri avrebbe fatto di tutto per disfarsi di Luis Alberto: oggi lo spagnolo, è uno dei simboli della sua Lazio. E un uomo imprescindibile per il tecnico toscano. Il centrocampista biancoceleste è una delle note più positive di questo inizio di stagione. Ha segnato tre reti, ha collezionato due assist ed in mezzo al campo ha preso per mano la squadra, traducendo sul terreno di gioco quello che il tecnico chiedeva.

Luis Alberto, autore di un ottimo inizio di campionato – Roma.Cityrumors.it

Luis Alberto, che ha da poco rinnovato il suo contratto con la Lazio, fa un bilancio di questa prima parte di stagione. E lancia dei messaggi in vista del futuro. “La squadra è cresciuta tanto, ci sono state gare in cui non ci siamo stati. Ora si vede una squadra diversa, che ha iniziato a difendere come chiede il mister. Dobbiamo guardarci però un po’ dentro: è chiaro che ci sia bisogno di più gol da parte di tutti, dagli attaccanti alle mezzali. Le partite devono essere vinte. Sono qua da tanti anni, so come vanno le cose. All’ inizio della stagione non eravamo al massimo della condizione, ed ho ritenuto che noi più esperti dovessimo parlare ed esprimerci. Ogni anno è una stagione diversa, noi quest’anno abbiamo avuto tanti acquisti dall’estero e abbiamo avuto bisogno di tempo”.

La Lazio ha iniziato la stagione con due sconfitte (Lecce e Genoa), poi il calendario ha messo di fronte ai biancocelesti, tutte le big del campionato (tranne l’Inter). “Siamo in fiducia, anche se arriva un calendario tosta senza sosta fino a marzo. Ma dobbiamo metterci in testa che dobbiamo difendere come nelle ultime gare provando a fare più gol per trovare i punti. Stiamo andando male dal punto di vista realizzativo ma siamo lì in classifica: tornando a segnare la Lazio tornerà in zona Europa”. Nel derby ha sfiorato il gol del vantaggio, colpendo il palo con un tiro d girare dal limite dell’area. “Cosa ho pensato quando ho visto il pallone finire sul palo? Tante cose. Era una conclusione difficile e con quella traiettoria tante volte il pallone dopo aver preso il pallone entra in porta. Stavolta no. Peccato perchè era un derby e non una gara normale. Quella rete avrebbe permesso alla Lazio di cambiare gara”. Sarri ha chiesto ai suoi attaccanti e ai centrocampisti di attaccare la profondità per regalare più possibilità di gioco. “Non si può sempre giocare allo stesso modo. Con la Fiorentina ad esempio la pressione ci ha permesso di recuperare diversi palloni al limite della loro area. Bisogna anche attaccare la profondità e non andare sempre sull’uno contro uno per creare più difficoltà alla squadra avversaria. Ci sta mancando un po’ quel movimento anche a noi mezzali, anche il mister ce lo sta dicendo”.

Scintille a centrocampo tra Luis Alberto e Paredes – Roma.Cityrumors.it

La coesistenza con Kamada e il lavoro delle punte

La richiesta è stata fatta soprattutto agli attaccanti. “Nel momento in cui Ciro tornerà al 100% ci darà tutto quello che ci ha dato in questi anni, mentre Zaccagni deve impararlo al meglio perché sa che con quel movimento può far molto male agli avversari. Il nostro gioco in queste ultime due o tre gare è stato anche un po’ penalizzato, perché il campo fa un po’ schifo, è stato difficile dal punto di visto tecnico: il pallone rimbalzava troppo, come fosse pallavolo e non calcio. Però per esempio contro il Sassuolo l’abbiamo vinta con la pressione alta”. Nelle prime giornate di campionato Sarri ha utilizzato lui e Kamada come mezzali, ma ultimamente il giapponese ha trovato poco spazio. Per Sarri i due possono coesistere solo con Vecino davanti alla difesa. “Tutti i giocatori possono giocare insieme. In Italia c’è molta più tattica e forse rispetto all’Europa fa differenza. Ma lui è molto intelligente, mi piace: attacca lo spazio, ha buona tecnica. Ma alcuni giocatori hanno bisogno di tempo e altri si adattano prima, come per esempio Guendouzi. Abbiamo preso giocatori forti, come anche Rovella che ha grande personalità”.

Sugli attaccanti: “Immobile ha fatto tanti gol, è un bomber di razza. Ha bisogno di spazi, gli piace stare in area e prendere i palloni per poi attaccare la porta. Taty invece lavora anche fuori dall’area con il corpo a corpo e i colpi di testa, al servizio della squadra. A seconda delle partite c’è bisogno di cambiare, sta al mister capire quando schierare i giocatori più adatti. Ciro ancora non mi ha pagato nessuna cena per gli assist che gli ho fatto. Ora siamo in un momento che per noi è fondamentale in ogni gara, per sistemare la classifica e per chiudere il discorso qualificazione in Champions e andare agli ottavi. La mia corsa? È un po’ strana, sembra che io non stia correndo ma i dati dicono che sono sempre il primo. Ma sono un giocatore che viene visto più palla al piede, tanti non vedono il lavoro difensivo che faccio”.

Luis Alberto e Maurizio Sarri – Roma.Cityrumors.it – Ansa foto

Il cambiamento di Patric e il lavoro mentale

Chiusura dedicata a Patric, suo connazionale, che è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante: “Ha avuto un cambio pazzesco negli ultimi due anni. Lo conosco da tanti anni, da Barcellona. Lui ha quella qualità tecnica tipica spagnola, è una cosa che lo aiuta molto. Ma negli ultimi anni sta lavorando tanto a casa, anche mentalmente. Sono contento per lui, se lo merita lui e la sua meravigliosa famiglia”. Lo spagnolo ha cambiato passo, anche a livello mentale.“La mente si può allenare, penso sia una delle cose più importanti da fare sin da piccoli. Credo che le società dovrebbero mettere due-tre persone a lavorare subito sull’aspetto mentale con i più piccoli. A vent’anni pensavo di essere un fenomeno ma non lo ero, al Liverpool non giocavo mai”.

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