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Lotito gioca in anticipo il derby: “I romanisti sono più caciaroni, poi spariscono”

Il patron biancoceleste a tutto tondo, tra mercato, il rapporto con i giocatori e il tecnico. Poi la frecciata ai cugini prima del derby. “Quello che ricordo di più? Il 26 maggio”

La vittoria contro il Feyenoord di ieri, il prossimo derby da preparare, il mercato appena concluso, il rapporto con Sarri e con i tifosi. E’ un Lotito a tutto tondo quello intervenuto alla Radio ufficiale della Serie A. Il presidente della Lazio non commenta il successo di ieri in Champions League, ma manifesta soddisfazione per la vittoria e per il ritorno in seconda posizione in classifica.

Il  presidente della Lazio Lotito tra presente e futuro- Roma.Cityrumors.it – Ansa foto

La Lazio è reduce da un inizio di stagione altalenante, con cinque sconfitte in undici giornate di campionato. Domenica è in programma la stracittadina con la Roma. Un “campionato a parte”, come ha definito il patron biancoceleste. Che poi si sofferma sulle differenze tra i due club e tra le mentalità dei tifosi. ” Per noi il derby è un campionato nel campionato, è una partita importante, spero che la squadra ritrovi quell’unità d’intenti e lo spirito di compattezza per dare grandi soddisfazioni ai nostri tifosi che meritano un comportamento del genere. Il derby a cui sono più legato è quello del 26 maggio, è stato un evento particolarissimo, in città si vive e si soffre. L’altra fazione enfatizza di più le situazioni, i laziali sembrano meno coinvolti, soffrono in silenzio. Invece l’altra sponda è più caciarona e se non raggiunge l’obiettivo sparisce. Due grandi risultati l’anno scorso, la tifoseria si è legata alla squadra. Il derby rimane sempre la partita nella partita. L’anno scorso siamo stati ampiamente soddisfatti per quello che abbiamo ottenuto” .

La sfida con il Feyenoord è stata decisa da una rete di Ciro Immobile. L’attaccante e capitano della Lazio sta cercando di uscire da un momento complicato. L’ultimo gol stagionale su azione risaleva alla prima giornata, sul campo del Lecce. “Immobile dovrebbe parlare del suo futuro, la società confida molto su Ciro. Ho un rapporto famigliare con lui, non c’è nessuna intenzione di mandarlo via. Rimango sorpreso che possa andare in Arabia, ho un contratto con lui, si dovrebbe conciliare anche la volontà del club. Ciro è una persona di famiglia, ho un grande affetto nei suoi confronti, poi nel calcio capitano i momenti non positivi. sono convinto che tornerà ad essere fondamentale”.

Il presidente della Lazio Claudio Lotito e Ciro Immobile. Un gol del capitano ha deciso il match con il Feyenoord – Roma.Cityrumors.it

Lotito conferma di avere un rapporto molto stretto anche con altri componenti dello spogliatoio. Soprattutto con chi si trova nella capitale da più anni. ” Luis Alberto è una persona particolarissima dal punto di vista caratteriale. Ha una posizione collaborativa ora come ora. Quando è andato via Milinkovic, lui aveva un’offerta dall’Arabia, ho ritenuto che potesse incarnare lo spirito dello spogliatoio. Mandando via Milinkovic è salito di un gradino. Poi ultimamente ci mette determinazione, passione, spirito di sacrificio. Felipe Anderson è un ragazzo d’oro a cui sono legato, abbiamo un’affinità, lui è molto religioso. È una persona con la quale abbiamo un bel rapporto, non c’è rottura, c’è disponibilità al rinnovo. ora dobbiamo trovare un punto d’incontro. Io il tumulto durante le partite ce l’ho interiore”.

Ad un certo punto dell’estate c’erano state delle divisioni con Sarri, che attendeva determinati giocatori dal mercato. “Sarri è un grande insegnante di calcio, un maestro. È una persona caratterialmente particolare, che con me va d’accordo. Con Sarri ci confrontiamo, anche in modo accesso, lui è integralista, ma credo che abbia stima della mia persona. Lui nel mercato di quest’anno chiedeva Ricci e Berardi. Io ho tentato di raggiungere questi obiettivi, ho ricevuto richieste fuori di qualsiasi logica, sia economica che in relazione all’età. Abbiamo preso Rovella che non credo sia inferiore a Ricci. Non penso che i giocatori che abbiamo preso siano inferiori a Zielinski che è ancora sul mercato e non ha compratori”.

Il passato e il futuro

“La Lazio ha un patrimonio di diversi milioni – continua Lotito guardando al valore della rosa attuale –  e un parco giocatori di diversi milioni. Dal punto di vista dei trofei ha vinto più di tutti. La società dal punto di vista civilistico fa riferimento alla mia persona, ma essendo quotata c’è un azionariato diffuso. Io questo ruolo lo esprimo tenendo conto di una cosa. Io coltivo sentimenti e passioni di un’intera comunità: ho l’obbligo di mantenere e preservare questa passione. Quando sono entrato io, ho imposto l’obbligo dei pagamenti di stipendi con un bonifico bancario per tutte le squadre. Incluse imposte e tasse. Senza questi requisiti non ti iscrivi al campionato. Io dalla Lazio non ho tratto alcun vantaggio”.

A Luglio festeggerà 20 anni di presidenza. “Quando sono subentrato alla guida della società, pagavo il leasing di un fabbricato che oggi è nostro. Per riscattarlo serviva un milione e mezzo. Lo potevo riscattare io, risparmiando diversi milioni. Io dissi no, perché era un bene della Lazio e spettava alla Lazio. Per la Lazio ci ho rimesso molto. 50 miliardi di lire è quello che ho messo nella società quando sono entrato. Io ci metto tanto sentimento. Io ho patrimonializzato la società perché voglio tramandarla a mio figlio, che è un laziale appassionato. Oggi Enrico è entrato nel sistema, si occupa del settore giovanile. E’ un ragazzo appassionato con tanta voglia. Si è laureato in Giurisprudenza, fra poco diventerà avvocato, anche se non eserciterà. Non dobbiamo legare lo sport all’interesse materiale”.