Lotito furioso a fine partita: “Nulla succede per caso, noi defraudati”

La Lazio è furiosa dopo lo scempio arbitrale perpetrato da Di Bello durante la partita contro il Milan, un arbitraggio che oltre ad aver negato un rigore solare ha visto l’espulsione di ben tre giocatori biancocelesti

Lazio-Milan sarà una partita che finirà nella storia del calcio della Lazio. Un arbitraggio che riporta alla mente alcuni episodi accaduti tanti anni fa, ma che restano nella mente di chi aveva assistito a quelle che sembravano semplicemente delle partite come minimo indirizzate. Quel Lazio – Ipswich che impedì a Pulici, Wilson e compagni di disputare la Coppa dei Campioni dopo lo scudetto vinto nel 1974 per la squalifica ricevuta o quel Lazio – Udinese degli anni 80 con il presidente dell’epoca Chinaglia che ombrello in pugno voleva farsi giustizia da solo dell’arbitro Menicucci.

Il presidente Lotito – Romacityrumpors.it – Ansafoto

 

Un arbitraggio quasi scientifico da parte di Di Bello che non solo ha sempre fischiato a senso unico tutte le situazioni dubbie, come ad esempio il rigore dopo 10 minuti per la scivolata di Maignan su Castellanos, ma l’accanimento terapeutico dei tre cartellini rossi che hanno di fatto distrutto la partita della Lazio di oggi contro il Milan, e anche quella della settimana prossima. Il presidente Lotito a fine partita ai microfoni delle varie televisioni è stato chiarissimo sulle intenzioni della società. “I fatti si commentano da soli, o sbaglio? Il buongiorno si vede dal mattino come si dice, nel momento in cui si verificano delle situazioni in un certo tipo e vengono prese certe decisioni, significa che le decisioni non sono conformi a quelle che dovrebbero essere le aspettative di qualsiasi spettatore o persona terzaDal momento che si vivono queste situazioni, dobbiamo farci valere in altre sedi. Non è la prima volta che capitano certi episodi, abbiamo sempre avuto un comportamento all’insegna del rispetto delle istituzioni. Capiamo che alcuni episodi non possono essere garantiti sul piano della terzietà e dobbiamo rivolgerci a istituzioni terze che possono restaurare un certo equilibrio e serietà. Mai vista una partita così mal arbitrata? Mai. Quando succedono degli episodi non succedono per caso, significa che il sistema non è più in grado di garantire la terzietà, si vince per merito. Se avessimo continuato la partita saremmo rimasti in 7 e c’era la sconfitta a tavolino, perché non c’era il numero sufficiente di giocatori”.

Le espulsioni dell’arbitro Di Bello – Romacityrumors.it – Ansa foto

 

La Lazio capro espiatorio

Il presidente della Lazio come un fiume in piena ha continuato sulla disanima dei fatti accaduti in campo. “Il tema è uno si deve porre il problema che non è della Lazio, la Lazio è il capro espiatorio, parlano i fattiNon è la prima volta che succedono fatti che non sono in linea con una valutazione terza. Dal momento che il sistema non è grado di garantire terzietà è chiaro che ci si rivolge all’esterno e questi potrebbero svelare retroscena. Non penso che quando succedono queste cose, succedano per caso. Parlo io perché non devo mandare messaggi e segnali. Io sono fatto per i fatti, per la politica dei fatti. Causa alla FIGC? La politica della Lega deve avere il consenso della maggioranza delle società, siamo 20 società. C’è stato un deliberato da parte dell’assemblea che ha previsto determinate scelte, io ho preso atto solo di quel che è stato deliberato e dimostra che c’è una situazione che non è più in linea con quelle che sono le aspettative del sistema che possa produrre effetti di credibilità. Dal momento che viene mento questa affidabilità, è chiaro che uno è costretto a trovare soluzioni alternative. Oltre all’aspetto politico mi riferivo al tema specifico, al momento in cui non trova conforto o albergo la situazione nella stessa istituzione fa riferimento ad altre istituzioni. Squadra? Sì, già l’ho vista, una sensazione di una squadra mortificata, frustrata, ma combattiva ed è una cosa positiva. Significa che c’è l’orgoglio di stare dalla parte del giusto”.

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