Nel dopopartita di Milan-Lazio, che ha visto la Lazio perdere per 2-0, l’allenatore si è scagliato duramente contro i vertici del calcio
Clamoroso sfogo di Maurizio Sarri in conferenza stampa al termine della gara giocata e persa dalla squadra biancoceleste. In particolare l’allenatore ha attaccato i calendari e le tante partite ravvicinate che i giocatori sono costretti a fare solo per far girare più soldi, mandando i giocatori incontro a tanti infortuni.

Nonostante il nuovo ko, questa volta a San Siro, l’allenatore della Lazio è apparso soddisfatto della prova dei suoi, anche se rimprovera la mancanza di personalità in alcuni frangenti che ha fatto la differenza.
Sarri contro tutti
Il Milan vince a San Siro per 2-0 con i gol di Pulisic e Okafor. I biancocelesti non riescono a dare continuità alla vittoria con il Torino e inanellano l’ennesima sconfitta di questo poco positivo inizio di stagione. Nel post partita, Maurizio Sarri ha parlato del match, ma soprattutto ha avuto un duro sfogo anche contro i vertici del calcio e l’associazione giocatori che non protegge abbastanza i propri assistiti per le troppe partite da giocare, tutto questo nella settimane del ritorno delle coppe europee. “La Lazio è vittima di un cocktail micidiale, le prime due partite le abbiamo perse contro squadre alla portata, ma in tutti gli anni che ho fatto la Serie A tre trasferte così di fila contro Napoli, Juve e Milan non le ho mai viste fare a nessuno. Tutto ciò ci ha messo in queste condizioni”.

Un duro attacco alla gestione moderna del calcio
L’allenatore critica soprattutto il calendario davvero particolare per la sua squadra e se la prende con i vertici del calcio che pensano solo a macinare sempre più soldi. “Io sono ferocemente incazzato con Uefa, Lega Serie A, Fifa e tutto il resto di questa banda. Nell’ultima giornata di campionato abbiamo avuto tra le 40 e le 50 lesioni muscolari. Non ho sentito un comunicato da parte dell’associazione allenatori a difesa degli iscritti, stanno mandando i ragazzi al macello senza che nessuno intervenga. Il calcio ormai è purtroppo questo. Prendi i soldi e scappa. E ora i soldi li prendono sempre in meno. Negli anni 80-90 chi giocava in C per 10 anni era a posto per tutta la vita, ora probabilmente appena smetti devi fare domanda alle poste o a qualche altro istituto. Tutto questo circolo di soldi viene immesso per 30-50 giocatori, ma il sistema è tritato. I cambi sono costretto a farli per questi motivi, se giochi ogni 70 ore è difficile. Noi siamo costretti a farli con situazioni al limite. Gente arrivata 30 giorni fa. In una situazione normale sarebbe come ad agosto, invece siamo alla settima di campionato. Questo un po’ di difficoltà ce le crea e ce l’ha create. Ma la strada sembra che piano piano sia quella giusta. Poi speriamo di fare anche i risultati”.