Al termine della partita vinta contro il Torino, Maurizio Sarri ha posto l’accento sul segreto che ha permesso alla Lazio di uscire dalla crisi
Dopo una vittoria, un pareggio e tre sconfitte, la squadra di Sarri era chiamata a una prova d’orgoglio, di unità d’intenti e di intensità. Missione compiuta e dopo aver battuto la bestia nera degli ultimi anni, il Torino, ora potrebbe cominciare davvero la stagione.
L’allenatore della Lazio sapeva che questa partita non si poteva sbagliare, che rappresentava uno spartiacque, sarebbe stato durissimo poi uscire fuori dall’ennesimo risultato negativo. Ecco perchè aveva voluto parlare molto con i ragazzi, per stimolarli a dovere.
Vincere e provare anche a convincere, prima se stessi poi chi li stava guardando. Maurizio Sarri sapeva perfettamente che da questa partita probabilmente dipendeva moltissimo del futuro di questa stagione e non ha avuto difficoltà a confessarlo al termine dell’incontro ai microfoni di Sky. “Era una serata difficile contro una squadra non semplice da affrontare. Il primo tempo è stato ordinato, nel secondo abbiamo aggiunto anche qualità. Il livello della partita è stato alto. La solidità non è stata solo difensiva ma di squadra, la difesa è stata messa poca sottopressione, se non con palloni sporchi. Dopo il primo gol i ragazzi si sono sciolti anche dal punto di vista qualitativo”. Finalmente la squadra ha ritrovato la solidità perduta in questo inizio di campionato. “Per fare prestazioni bisogna partire dalla fase difensiva affidabile”, ha dichiarato l’allenatore, “quella offensiva dipende da molti fattori. Sul livello qualitativo c’è poco da lavorare. Abbiamo grande qualità, il livello di circolazione della palla nella ripresa è stato importante. Il primo tempo è stato più macchinoso, ma noi eravamo meno liberi di testa e la partita era più sporca”.
“Mi sono reso conto che dai ragazzi c’era una disponibilità unica. Volevamo capire perché non ci funzionavano certe cose”, ha svelato Sarri in conferenza stampa, “siamo riusciti a capire tutti insieme perché facevamo errori. Guardi i video, ma poi ti devi guardare negli occhi. Siamo la squadra più corta del campionato, ma ci mancava solidità. Eravamo corti ma lontani dalla palla. Tutti i movimenti difensivi avvenivano in ritardo e se trovi una squadra che sa palleggiare ti mette in mezzo. Al livello di applicazione stiamo cercando di fare quello che dobbiamo. Dopo le prime due partite abbiamo iniziato a fare piuttosto bene”.