L’allenatore della Lazio presenta l’ultima partita del girone di qualificazione di Champions League contro l’Atletico Madrid dove la Lazio si gioca, a qualificazione già ottenuta, il primo posto del girone
Il percorso altalenante della Lazio in questa stagione è perfettamente fotografato dal cammino in Champions League rispetto a quello in campionato. Nella massima competizione europea, la squadra biancoceleste centra la seconda qualificazione consecutiva alla fase a eliminazione diretta addirittura con un turno d’anticipo, mettendo in mostra una certa continuità di risultati. Tutto il contrario del cammino in campionato dove, soprattutto in trasferta, la Lazio ha una media punti davvero insoddisfacente.

Un futuro da decifrare
Maurizio Sarri si presenta in conferenza stampa al “Metropolitano” di Madrid, dove domani i suoi uomini si giocheranno la possibilità di centrare il primo posto nel girone e quindi avere la possibilità di prendere una squadra arrivata seconda nei gironi ai sorteggi della settimana prossima.
I giocatori hanno voglia di giocarsi una partita per vincere?
“Io sono della mia teoria, le partite vanno aggredite. Se non lo fai, le subisci. Vedendo gli allenamenti mi sembrano stimolati, giocare in questo stadio è sempre stimolante. Difficile e stimolante. Spero che i ragazzi abbiano la testa sulla partita e non su altre valutazioni stupide. Il primo posto conta tanto. E spero sia cambiato poco rispetto all’ultimo match, abbiamo pagato un solo errore. I numeri che ho visto sono superiori a diverse altre partite. Mi aspetto che la squadra migliori l’ultima prestazione”.
L’importanza di un giocatore come Pedro
“Avere fiducia in Pedro è facile, anche se uno non lo conosce basta leggere il curriculum. Uno dei più vincenti al mondo, ora ha 36 anni e non può garantirci tutte le partite o 90 minuti, ma ha colpi fenomenali. Si allena con lo spirito di un 18enne, è un onore e un piacere allenarlo. Formazione? Gila ci sarà di sicuro. Castellanos non lo so. Sicuramente non farò tante valutazioni sulla prossima partita. Questa si gioca, ha la sua valenza, difficile da inquadrare perché sembra inutile tra due club qualificati. C’è qualcosa in ballo anche pesante. Pochi pensieri sull’Inter, le scelte andranno fatte in questo senso”.
Morata è stato un suo giocatore al Chelsea
“Non è vero che non andava d’accordo con me. Un giocatore straordinario, grandi qualità tecniche e fisiche, uno dei centravanti più adatti. In quel periodo era nervoso, non stava più bene a Londra, ne abbiamo parlato anche l’ultima volta che ci siamo visti”.
L’importanza di Luis Alberto anche nella ritrovata solidità
“Abbiamo ritrovato un minimo di solidità come l’anno scorso. Nella parte iniziale l’avevamo persa, questo ci ha aiutato nelle ultime partite. A livello difensivo dobbiamo ritrovarci. Luis per noi è importantissimo, è stato fuori pochissime partite, una per squalifica, uno perché acciaccato e quindi ha riposato. Uno per noi molto importante”.
L’ambiente laziale è molto particolare
“Andare agli ottavi è stato un miracolo e l’Atletico Madrid è di un’altra categoria. L’ambiente laziale è devastante, non a livello di club dove si sta benissimo. Ma com’è contornato, vengono create delle aspettative che sono inarrivabili anche per chi le innesta. Ciò crea frustrazione. Non in me, io ho una certa età e sorvolo, quelli di 20-25 anni fanno più fatica. C’è insoddisfazione perenne. Abbiamo fatto 3 vittorie e un pareggio: se fosse accaduto dall’altra sponda avrebbero fatto i fuochi d’artificio in piazza. Per noi non è naturale andare negli ottavi, negli anni 2000 due volte è successo. Non è un caso essere qui, si è fatto benissimo”.
La passione dei tifosi però resta intatta
“L’ambiente laziale ha bisogno di calmarsi, non di incendiarsi. Un ambiente che ha bisogno di diventare logico, quindi più ottimista. Sennò è difficile, se ti aspetti cose astruse. Diventa tutto fuori logo. Il nostro pubblico risponde quasi sempre. Anche qui a Madrid saranno tantissimi. Forse è anche merito di Champions, visto che negli ultimi anni è stata fatta poche volte. Si fa la Champions, si supera il turno, Madrid è una città bella e i tifosi ne approfittano. Di Verona la rabbia più grossa era per le tante persone che hanno fatto il tifo per 90 minuti, ero amareggiato per loro”.
Una settimana importante per la Lazio
“Le possibilità sono poche, sono due organici nettamente superiori. Le poche che abbiamo vogliamo giocarcele bene. All’inizio eravamo in grande difficoltà, oggi abbiamo alti e bassi, ma siamo meno in difficoltà rispetto a quel periodo. Solo che è cresciuto tanto anche l’Atletico, in questo stadio si vince poco. Con la Juve vincevamo qui 2-0, ci hanno assaltato alla fine e ci hanno fatto il 2-2″.
Domani partita molto complicata
“Mi interessa arrivare primo, non interrompere la striscia dell’Atletico. I numeri sono la dimostrazione di quanto questa squadra sia forte, soprattutto in questo stadio. Che era dura lo sapevamo, con questi dati forse è ancora più complicato. Un ambiente che mi piace molto, dovessi scegliere una squadra da allenare sceglierei l’Atletico. Non per togliere il posto a Simeone, anche perché tra poco smetto e spero che lui rimanga altri dieci anni. Se mi avessero chiesto qualche anno fa”.

Ma si intravede un miglioramento della Lazio quest’anno?
“A livello di palleggio stiamo facendo meglio, c’è più velocità di trasmissione di palla. Abbiamo molti dati simili, nell’ultima gara abbiamo fatto un’indice di protezione in area che non avevo mai visto in nessuna squadra. In alcuni aspetti siamo calati, il numero di palloni giocati nell’area avversaria, ma creiamo un’occasione in meno a partita e una percentuale incredibilmente inferiore. Queste sono le problematiche da risolvere”.
Il significato del passaggio del turno in Champions League
«Lo sanno tutti perché siamo arrivati secondi, perché 3 squadre italiane erano in corsa in Champions e hanno lasciato una marea di punti per strada. Non avevamo un organico da secondo posto, prima o poi questo lo paghi. Il Celtic non penso sia meglio di noi dal punto di vista tecnico, sul Feyenoord ho dei dubbi. Nel Feyenoord ci sono cinque giocatori che penso entro 2-3 anni giocheranno in Premier League. Abbiamo fatto un miracolo a qualificarci, adesso speriamo di venire fuori da quest’ultima partita. Veniamo da tre vittorie e un pareggio nelle ultime quattro partite giocate, ma sembra che le abbiamo perse tutte 4-0″.