Il comico-cabarettista, noto tifoso giallorosso, spiega le ansie e le preoccupazioni di una gara molto sentita: “Sarò concentrato sul lavoro…preferisco non sapere”
Il derby è la regina delle sfide: la gara che più di ogni altra, incarna rivalità, ansia, preoccupazioni e la voglia di prevalere sull’avversario cittadino. Il derby, nonostante le parole di Zeman, che ha allenato nella capitale entrambe le squadre, non potrà mai essere una gara come tutte le altre. Si trascina tanti, piccoli momenti da ricordare, tra scaramanzie, scommesse, sfottò e momenti da vivere.

Ogni tifoso di Lazio e Roma, vive il derby a modo suo: c’è chi preferisce evitare di pensarci fino alla fine e si rassegna al suo destino solo nei momenti antecedenti alla sfida; chi invece riesce a superare le tensioni e a viverlo con serenità, chi si isola da tutti, rimanendo per due ore in uno stato quasi catatonico; chi non riesce a guardare la gara e chi invece non può fare a meno di andare allo stadio. “Che cos’è il derby per me? È come vedere la tua ragazza che si bacia o fa sesso sul set con un altro…”. Gabriele Pellegrini, in arte “Dado”, prova ad esorcizzare i momenti precedenti alla gara. Tra ironia e preoccupazioni. “Mi concentro sul lavoro, cerco di non farmi influenzare dal cuore”, racconta in esclusiva a Notizie.com il cantante-cabarettista, tifosissimo dalla Roma.
Dado è uno di quelli che soffre la stracittadina. “Sono molto concentrato su lavoro, non voglio sapere altro. Cerco di non lasciarmi influenzare dal cuore. Per me il derby è come guardare la propria fidanzata che si bacia sul set con un attore sconosciuto. Preferisco non andare a vederlo, quel film. Un bacio, o peggio ancora, una scena di sesso…”. Quando qualcuno gli fa notare che però, rimanendo in tema alla risposta precedente, al termine del derby si può anche essere pienamente soddisfatti e godere di un successo, Dado glissa. “Ma non lo voglio sapere, qualsiasi cosa decida di fare. Anche se si mette i tacchi e cammina sopra all’altro uomo… Non guardo proprio e ho risolto il problema”.
“Ecco quello che succede nei bar dopo il derby”
Una partita che il comico-cabarettista, non vive serenamente. “No, anzi, c’è sempre tensione. Un grande fastidio. Non me lo godo nemmeno quando vinciamo. Non parliamo di una partita di calcio, ma di equilibrio sociale. Il giorno dopo lo capisci appena esci di casa. Vai al bar, prendi un caffè e ti fanno: ‘ah, vuoi due cucchiaini?’, se magari hai perso 2-0. Ogni gol preso o fatto diventa un numero fondamentale per la sopravvivenza sociale”. I giallorossi arrivano alla sfida dopo la sconfitta in Europa League contro lo Slavia Praga. Al termine della sfida il tecnico Josè Mourinho, si è preso le responsabilità della sconfitta, ma allo stesso tempo, ha criticato l’atteggiamento generale della squadra. “Mou è Vasco Rossi, una superstar. Quando arriva allo stadio, va per esibirsi lui stesso. Pensa che la gente sia lì per lui. Si muove tantissimo nell’area tecnica, fa più coreografie di Madonna durante un concerto”.

Dado è Mourinho: “Sembra Vasco Rossi. Vuole il palco per lui”
Parole che suonano quasi come una critica: “Ha smania di protagonismo. Dico soltanto: per quanto ti muovi e sei protagonista, dovresti essere il padrone del mondo. Per tutto quello che fa, dovrebbe aver vinto 3 scudetti con la Roma. E invece…”. Diverso invece il cammino europeo. La Roma di Mourinho ha vinto la Conference League, raggiunto una finale di Europa League e in questa stagione, nonostante la sconfitta di Praga, si trova al primo posto (insieme allo Slavia) nel girone. “Esatto – conclude Dado ai microfoni di Notizie.com – a lui interessa più l’Europa. Però noi siamo una nazione molto legata alle tradizioni. Io vorrei intanto esultare qui, poi pensiamo anche all’Europa”.