Era attesa da giorni e finalmente è arrivata la decisione finale in merito al ricorso che la Società di Claudio Lotito aveva inoltrato per la squalifica di 4 settori dello stadio
La storia era oramai nota. Il derby di Coppa Italia tra Lazio e Roma, che valeva per un posto in semifinale, aveva lasciato pesanti conseguenze disciplinari non soltanto per i calciatori che si erano resi protagonisti di azioni giudicate fallose dall’arbitro, e per questo punite con dei cartellini gialli o rossi, che hanno poi portato alla squalifica di Mancini e Azmoun tra i giallorossi e Pedro e Pellegrini tra i giocatori della Lazio, ma aveva anche chiuso alcuni settori del tifo più caldo della Lazio per presunti cori di stampo razzista.
Sabato scorso a Udine si è verificato un caso simile anche se molto più grave. Durante il primo tempo della partita tra Udinese e Milan di campionato, il portiere francese dei rossoneri, Maignan, ha deciso di abbandonare il campo per i pesanti insulti razzisti che un gruppo di tifosi friulani, posizionati dietro la sua porta, gli hanno ripetutamente rivolto. Alla fine la partita è stata portata a termine, ma ieri il Giudice sportivo ha squalificato per una giornata l’intero stadio dell’Udinese, che giocherà così la prossima partita casalinga a porte chiuse.
Una decisione attesa
Al termine del derby di Coppa Italia tra Lazio e Roma, il Giudice sportivo, tramite il referto presentato dagli Ispettori di campo, ha deciso la chiusura della Curva Nord e dei due Distinti nord dello stadio Olimpico per un coro di stampo razzista rivolto verso il giocatore della Roma Lukaku, intorno al minuto 89 della partita. Un coro, secondo quanto riportato dagli stessi ispettori, fatto da almeno 16mila delle oltre 19mila persone che riempivano gli spalti dei settori indicati. La Società Sportiva Lazio ha immediatamente presentato ricorso contro questa squalifica apparsa davvero esagerata, soprattutto perchè, se sulla Curva Nord del tifo biancoceleste pendeva una diffida precedente, che ovviamente avrebbe fatto scattare la chiusura del settore in caso di recidività, i due distinti erano assolutamente illibati e quindi la società ha puntato il ricorso proprio per salvare almeno i due distinti.
Chiusura confermata
La Corte Sportiva d’Appello Nazionale ha così respinto il reclamo della Lazio avverso l’ammenda di 50.000 euro con diffida e l’obbligo di disputare una gara senza spettatori nei settori ‘Curva Nord’ e ‘Distinti Nord, Est e Ovest’. “La Prima Sezione della Corte Sportiva D’Appello Nazionale, presieduta da Umberto Maiello, ha respinto il reclamo della Lazio avverso l’ammenda di 50.000 euro con diffida e l’obbligo di disputare una gara con i settori ‘Curva Nord’ e ‘Distinti Nord, Est e Ovest’ privi di spettatori. Le sanzioni erano state inflitte alla società biancoceleste in relazione al derby di Coppa Italia con la Roma dello scorso 10 gennaio”. Questo l’intero dispositivo emesso.