La pagella al mercato della Lazio, che si è chiuso con l’acquisto di Gigot e la partenza di Cataldi. I tifosi sul piede di guerra
Doveva essere il mercato della ricostruzione: è stato quello del ridimensionamento. La Lazio chiude una sessione di mercato senza sussulti e acquisti, cedendo e non sostituendo Danilo Cataldi. L’ultimo calciatore proveniente dal settore giovanile biancoceleste è stato ceduto alla Fiorentina. E non è stato rimpiazzato. Baroni sarà ora chiamato a giocare tre competizioni con soli cinque centrocampisti, tre dei quali (Vecino, Rovella e Castrovilli) incapaci di dare certezze dal punto di vista fisico.
Solo un anno fa la Lazio iniziava la stagione forte del secondo posto conquistato in campionato: di quella squadra Casale era un perno difensivo, Cataldi, Milinkovic e Luis Alberto i tre centrocampisti, Felipe Anderson e Immobile le punte più prolifiche. Quella squadra, guidata da Sarri, non c’è più. E’ stata sostituita da giocatori giovani, considerati di prospettiva, ma decisamente poco pronti per un palcoscenico come quello romano.
Lazio, il mercato: gli acquisti
La Lazio ha preso un difensore centrale, Gigot, che era stato messo ai margini dall’Olimpique Marsiglia; a centrocampo ha puntato su Castrovilli (in cerca di rilancio dopo due anni in cui era stato condizionato da seri problemi fisici) e Dele Bashiru, centrocampista pescato in Turchia. In attacco c’è stata una rivoluzione: fuori Immobile e Luis Alberto, dentro Noslin (dal Verona), Tchaouna e Dia (dalla Salernitana): sono rimasti Isaksen e Castellanos, due delle delusioni dello scorso anno, sui quali si spera di poter ricostruire la ripartenza della squadra.
Lazio, i colpi sfumati
I tifosi hanno atteso per mesi un colpo che potesse accendere l’entusiasmo e che regalasse qualità: dopo aver trattato Greenwood (tre gol nelle prime due gare in Ligue 1) e quello dieci volte più forte dell’inglese (come dichiarato dal patron), aver cercato Stengs e Samradzic, la Lazio ha chiuso senza nessun colpo ad effetto. In extremis è sfumato anche Folorunsho, che il tecnico Baroni aspettava (dopo averlo lanciato a Verona) e che la piazza (grazie alla sua lazialità) avrebbe gradito.
Nessun colpo ad effetto, nessun acquisto in grado di regalare qualità ad una squadra che avrebbe avuto bisogno come il pane di un giocatore capace di prendere per mano il resto del gruppo nei momenti di difficoltà. La Lazio ha stravolto l’ossatura base della squadra: ha salutato Immobile (re dei bomber e attaccante più prolifico della storia biancoceleste), Luis Alberto (che negli ultimi anni aveva garantito fantasia) e Felipe Anderson, che seppur concedendosi molte pause, ha sempre regalato continuità di rendimento.
Lazio, il voto al calciomercato
Il club non è neanche riuscito a piazzare gli esuberi e a risolvere il nodo legato ai calciatori da inserire in rosa: Akpa Akpro e Basic (che pur avevano ricevuto delle richieste e apprezzamenti da numerosi club, come Empoli, Monza e Verona), sono rimasti sul groppone, come Andre Anderson: il club dovrà ora risolvere il problema di chi escludere dalla lista della serie A tra Hysaj e Pedro. Uno dei due è di troppo. La partenza di Cataldi infatti, unico calciatore inserito nel’elenco di quelli cresciuti nel vivaio, non libera alcun posto.
La Lazio chiude il calciomercato tra la rabbia dei suoi tifosi, che pur avevano risposto con numeri positivi alla campagna abbonamenti della società. I sostenitori biancocelesti sono arrabbiati e preoccupati: hanno visto stravolgere la squadra, e sono passati, nel giro di un anno da una formazione in grado di lottare per traguardi prestigiosi, ad una che sulla carte parte decisamente indietro rispetto alle concorrenti. “Non è un ridimensionamento, ma un rilancio”, ha dichiarato nei giorni scorsi il diesse . Sono in pochi ad esserne convinti…
Voto: 4,5