Le pagelle dei biancocelesti dopo la sconfitta casalinga contro il Genoa: i top (pochi) e i flop (troppi) della sfida dello stadio Olimpico
Due sconfitte nelle prime due giornate di campionato e la netta sensazione di un’involuzione clamorosa. La Lazio di Maurizio Sarri sembra la lontana parente di quella vista e ammirata lo scorso anno e che chiuse la stagione al secondo posto. Dopo la battuta d’arresto di Lecce, arriva anche lo stop casalingo contro il Genoa. Una crisi di gioco e di risultati che tiene i tifosi con il fiato sospeso anche alla luce delle prossime due trasferte, sui campi di Napoli e Juventus. La squadra è uscita tra i fischi dello stadio Olimpico e nel finale ha chiesto scusa alla Curva Nord. Ma per risalire la china serve molto di più.

Lazio- Genoa: i top biancocelesti
Immobile 6: Palloni giocabili nel primo tempo: uno! E per un pò non si procura un rigore. Nella ripresa colpisce la traversa su una palla vacante a centro area. Lotta fino alla fine, si prende un’ammonizione per protestare contro Marinelli, che permette a Gudmundsson di rotolare a terra, restarci due minuti e poi uscire dal campo attraversando l’Olimpico. Ma è davvero troppo poco per incidere.
Zaccagni 6 : Spettatore non pagante nel primo tempo, si accende nella ripresa. Sfiora il pareggio in un paio di occasioni ed è uno dei pochi a regalare sempre la sensazione di poter creare pericoli da un momento all’altro. Un suo tiro, dopo una punizione corta battuta da Luis Alberto, avrebbe meritato migliore sorte.
Luis Alberto 6: Stavolta nessuna magia degna di nota, ma è l’ultimo ad alzare bandiera bianca. Ci prova da corner (almeno due volte) e lotta fino al fischio finale di Marinelli. Sarri apprezza un paio di recuperi difensivi degni di nota.

Foto Alfredo Falcone/LaPresse
Lazio-Genoa, i flop biancocelesti
Casale 4,5: L’errore in occasione del gol di Retegui è clamoroso. Da far vedere nelle scuole calcio per insegnare come non si rinvia il pallone a centro area. Sembra sempre in affanno e nella ripresa si lascia superare con troppa facilità da Frendrup, che sfiora il raddoppio.
Felipe Anderson 4,5: Lo capisci sin dal primo pallone che gioca se è in partita oppure no. E stasera era una delle serate no. Non gli riesce praticamente nulla. Svogliato e lontano parente del giocatore insostituibile per Sarri, costringe il tecnico a richiamarlo negli spogliatoi.
Lazzari 5: Vorrei, ma non riesco… sembra questo il motto per il terzino destro biancoceleste. E’ quello che si libera maggiormente al cross e che crea il numero più alto di occasioni. Peccato che sbagli tutti i cross. Quando deve alzare il pallone lo mette al centro basso, quando deve crossare con l’area piena, serve la sfera all’indietro. La fotografia della sua gara è il tiro che prova da quaranta metri nel finale.
Kamada: 5,5: Si muove tanto, ma combina davvero poco. Nel primo tempo ha sui suoi piedi l’occasione più ghiotta, ma la spreca. Deve ancora entrare nei meccanismi di gioco.