Lazio, Felipe Anderson: “E’ cambiata la mentalità, vittoria importantissima. Il record mi rende orgoglioso”

Per Felipe Anderson arriva una domenica che ricorderà a lungo. Nel giorno in cui stabilisce il record di presenze consecutive della storia della Lazio, si concede anche di siglare il gol vittoria

Qualche giorno fa aveva festeggiato le 300 partite in serie A con la maglia della Lazio, oggi ha tagliato un altro traguardo prestigioso nella carriera di un calciatore, un record che nel calcio moderno sembra davvero irreale e incredibile. Con quella di oggi contro il Lecce, l’esterno brasiliano ha toccato quota 126 partite consecutive in biancoceleste della storia della società. Anderson ha infranto un record che durava da 84 anni nella storia della Lazio. Dopo averlo eguagliato nella stracittadina, con quella di oggi contro il Lecce ha superato Alfredo Mazza, che tra il 1937 e il 1940, si era spinto fino a 124.

Giornata da incorniciare per Anderson – Roma.cityrumors.it –

 

Record e gol vittoria

Un record davvero straordinario bagnato anche con il gol vittoria che ha regalato tre punti fondamentali, siglato la quarta vittoria consecutiva in campionato, cosa peraltro fino ad ora mai successa con mister Sarri sulla panchina biancoceleste.

“Questi numeri sono un onore, raggiungere questi traguardi con la squadra che amo mi rende felice. Lo spirito che c’è nello spogliatoio è importante anche per i singoli, ci aiuta a rendere tutto più facile. Oggi nel calcio ci sono più di undici titolari, quindi tutti devono farsi trovare pronti e portare avanti questa mentalità è importante. Chiunque gioca si mette sempre a disposizione, con lo stesso spirito e atteggiamento: questo ci permette di vincere. Sono molto contento della classifica, ancor di più perché era un derby, e anche per aver raggiunto questo traguardo impressionante di partite consecutive con la maglia della Lazio. È molto difficile al giorno d’oggi vedere un atleta giocare così a lungo per lo stesso club senza alcun tipo di ostacolo, quindi è motivo di grande orgoglio battere questo record quasi centenario”. 

Sulla partita di oggi 

“C’è sempre un lavoro di squadra, il supporto della squadra che mi dà fiducia in ogni ruolo. Oggi era partita molto difficile, nel primo tempo non siamo riusciti a esprimerci come volevamo dal punto di vista del gioco, ma abbiamo approcciato bene nel secondo tempo. Il nostro obiettivo era portare a casa i tre punti e quello abbiamo fatto. Lazio lucida fino alla fine? Prima non avevamo tanta maturità nel soffrire, a volte prendevamo gol o ci arrabbiamo perché le cose non andavano bene. Oggi siamo stati dentro la partita. Dobbiamo essere consapevoli che tutte le gare sono difficili, tante squadre ci metteranno in difficoltà, dobbiamo fare come oggi”.

Qualcosa è cambiato nella testa dei giocatori

“Cosa è cambiato all’interno dello spogliatoio? Quello che ho detto prima, la maturità di sapere che oggi nel calcio tutte le squadre giocano, di soffrire e sacrificarci insieme per la squadra. Quello che conta è solo la squadra, noi lavoriamo per quello. Serviva questa maturità di squadra, quello che abbiamo messo oggi e nelle ultime quattro gare è quello che dobbiamo mettere in ogni gara. Quella di oggi è una vittoria che ci da fiducia e tranquillità ma siamo ancora un po’ lontani da quello che vogliamo”.

Il gol di Felipe Anderson – Romacityrumors.it –

 

La posizione da centravanti

Lavoriamo tutti i giorni per trovare il gol, soprattutto come oggi in un momento in cui la squadra ne aveva bisogno. Siamo in crescita. Quando Luis Alberto non c’è si sente la mancanza, mancherebbe a qualsiasi squadra, vedendolo in allenamento stava bene. Noi dobbiamo essere sempre svegli dobbiamo per le sue giocate, per quegli assist e approfittarne. A me piace giocare in ogni posizione, da falso nueve non do punti di riferimento agli avversari, contento che i risultati siano arrivati.

L’ultima domanda è sul rinnovo che ancora non è stato ratificato

Rinnovo? Ne stiamo parlando decideremo cosa è meglio per tutti. Aggiornamenti quindi non ce ne sono e ad oggi ancora non possiamo dire niente”.

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